Lorenzin a Messina con Ap – Centristi per Micari: Nostro ascensore sociale parte da professionalità

Redazione1

Lorenzin a Messina con Ap – Centristi per Micari: Nostro ascensore sociale parte da professionalità

giovedì 26 Ottobre 2017 - 13:06

“A Messina, stiamo raccogliendo i frutti di un grosso investimento effettuato negli ultimi anni: prima la fusione di due ospedali che ha voluto la non chiusura di un presidio storico e nevralgico ma anche la trasformazione-potenziamento del ‘Bonino Pulejo’, che sarà una delle realtà di punta della sanità siciliana, l’avere creato la rete genomico-oncologica tracciando un network tra le strutture tra cui quelle siciliane, aver lavorato a due registri”. Così, la ministra della salute Beatrice Lorenzin, giunta questa mattina, al Teatro Vittorio Emanuele, per dare man forte alla lista Alleanza Popolare  Centristi per Micari che fanno riferimento sull’Isola alla Camera dei deputati, rispettivamente con Vincenzo Garofalo e Gianpiero D’Alia. Garofalo modera appunto l’arrivo dell’esponente del Governo Gentiloni: “Insieme ai miei alleati, abbiamo fatto una lista di competenze costituita da Giovanni Ardizzone che non ha mai voluto scavalcare gli altri, da Mariagrazia Fracassi – medico del Policlinico di Messina ‘G. Martino’, dalla sindacalista Letteria Sciuto, dalla dirigente del Cas Francesca Moraci, un ex consigliere provinciale Matteo Francilia, ancora un alleato di Italia dei Valori, l’ex Segretario provinciale Salvatore Mammola, Cettina Fasolo e Massimo Franchina. Qual è il disegno della Lorenzin in un periodo in cui imperano protagonismi?”.

Ed ecco il momento delle riflessioni della ministra agli auditori della Sala Sinopoli: “Applauso ai candidati. Feeling e percezione di quello che sono. Non voglio entrare nelle scelte degli impresentabili. Il motivo è rappresentato da voi, è fatto da persone perbene che, a quanto pare, non è un prerequisito adatto e sufficiente in questo Paese per candidarsi. Invece, è anche una rinascita culturale per la loro professionalità. Sono anche leader del mio movimento, fase post ideologica, valori qualcosa che rimane. Base di aggregazione, messaggio. Veniamo dalla più grande crisi finanziaria del dopo guerra. Ne siamo usciti. Nel 2013, quando sono diventata ministro, il Sistema Sanitario Nazionale era stato decurtato di 25 mld di euro. Nella prossima legge di bilancio, avrei dovuto trovare 2 miliardi. Per ogni parte della Penisola, abbiamo lavorato, l’Italia ha tenuto. La nostra metodologia di spending review ha funzionato perché qui ci si può curare mentre in altre nazioni vicine come la Francia diventa impraticabile se non impossibile, per le cifre esorbitanti. Abbiamo formato un Network delle centrali nucleari, l’Albo dei Manager Nazionale si sta facendo in questo momento, con una commissione tecnica terza di cui non voglio sapere nulla, piano delle vaccinazioni. Per Blumberg in Italia, siamo primi per rapporto costi-benefici. Perché la Sicilia non si è adeguata prima pur disponendo di uno statuto speciale e fondi ad hoc? Piano Regionale sanitario sembra un evento ma ci siamo riusciti per costruire azioni sanitarie. È l’80% del core business dei candidati. Chi non possiede questa competenza deve documentarsi. Ho già fatto 2000 assunzioni, ne faremo 3000 con concorso secondo il fabbisogno”.

“Il DDL è stato emanato ieri per la riorganizzazione delle professioni sanitarie che non avveniva da 70 anni – incalza la ministra -, c’è tutta la ricerca clinica che da sola varrebbe una legislatura. I Cinquestelle hanno minacciato gli scienziati dentro il Parlamento. Combattono le vaccinazioni che salvano la vita in ogni parte del mondo sotto l’evidenza scientifica. Ma si può morire di tetano a Torino? Non ne hanno beccato una in Sicilia. Basta con i populismi. E guardiamo a Salvini che ha osannato e seminato l’odio e il razzismo. E’ andato in giro con felpe ridicole e ruspe e la sua risposta è Zaia, la secessione del Veneto. La politica è arrivata alle intimidazioni. È un peccato fare campagna elettorale se violenti la cultura del luogo, ma se fai un’alleanza razionale con competenze avrai successo. Bisogna avere una visione, un cuore per fare il dirigente se becchi il talentuoso. Io ho fatto la dirigente di Forza Italia Giovani quando c’erano 100mila associati e ho eseguito anche la selezione per dirigenti politici ma ci vogliono dieci anni per formarne uno valido, anche se pieno di potenzialità. Noi non abbiamo dieci anni, possiamo pescare negli Ordini Professionali, gli stessi che il Centrodestra vuole proleratizzare per livellare tutti, anche i più bravi. Noi siamo contro la proletarizzazione perché gli ordini professionali esistono e servono per condurre ad una scrematura.”.

Foto Rocco Papandrea