Finanze Teatro a rischio, Fiorino: Non lascerò fino all'inquadramento personale. Debito di 1 mln

Redazione1

Finanze Teatro a rischio, Fiorino: Non lascerò fino all'inquadramento personale. Debito di 1 mln

giovedì 19 Ottobre 2017 - 15:28

“Chiedo di assumere la responsabilità politica di quello che sta succedendo al Teatro ‘Vittorio Emanuele’ con un consolidato di debiti che ammonta a un milione di euro. Quello del disavanzo è un dato noto, ci sono già due esercizi che sono terminati in questo regime. L’impegno di questa Amministrazione è di scongiurare lo stesso esito per il terzo esercizio perchè sarebbe un filone problematico valutato già dai Revisori dei conti. La cifra da spalmare per ogni anno del triennio dal 2017 al 2019 è di 380mila euro. Finché non verrà individuato chi ha commesso il danno, parleremo sempre di un Ente in crisi, con la narrazione, da oltre un anno, di una struttura che qualcuno vuole chiudere. E forse è pure vero, non trovando altre spiegazioni, anche se non ne capisco i vantaggi di un teatro non funzionante.  E’un momento in cui se non c’è una seria condivisione con tutte le forme di governo interna ed esterna, anche nella commissione Cultura del Comune dove ho trovato sostegno, come anche con i sindacati”. Questo è stato un inizio di conferenza stampa piuttosto devastante da parte del Presidente del Teatro di Messina, Luciano Fiorino, che, durante la convocazione urgente ai giornalisti, ha lasciato balenare il pensiero di dichiarazioni di un certo impatto come sarebbero potuto essere le sue dimissioni. Intanto, la Stagione artistica è stata approvata proprio questa mattina ma con delle riserve da parte della componente del Cda Mariangela Pizzo e in assenza di un altro pezzo di squadra, l’ex Commissario Totò Jervolino. Vedrà alzarsi il sipario il 24 novembre con la prosa mentre sarà pubblicizzata in conferenza stampa il prossimo 24 ottobre dai due direttori artistici, Celi e Pappalardo. Ma c’è bisogno di in un interlocutore politico al Governo siciliano sulle questioni teatrali e se non primasi svolgeranno le elezioni sarà difficile che qualcosa si sblocchi. A rilevarlo è il Presidente del Collegio dei Revisori, oltre che esperto consulente, Pippo Cacciola, nominato lo scorso maggio che si è seduto accanto all’altro Presidente. La campagna abbonamenti dovrebbe avvenire nell’arco di un mese con agevolazioni per gli allievi del “Corelli” e di altre associazioni musicali.      

In effetti, Fiorino ha realizzato di non abbandonare l’incarico affidatogli dal sindaco Accorinti ma ha affermato che resterà, fin quando non si concretizzerà l’inquadramento del personale a tempo indeterminato. Questo evento sarà anche l’ago della bilancia per conquistare i fondi Furs dalla Regione Siciliana, di cui il Cda ha presentato richiesta, pur sapendo che manca la percentuale corretta tra dipendenti amministrativi e maestranze. Mentre il ragioniere Jervolino è assente ormai da un paio di settimane per motivi personali, la consigliera Pizzo è rimasta in platea ad ascoltare la conferenza stampa. L’abbiamo intervistata e ha liquidato le sue perplessità con chiarezza di concetti: “La programmazione teatrale ha una inconsistenza finanziaria. La sua attestazione è stata possibile con il consenso del Sovrintendente che si sostituisce al dirigente. Realisticamente, a Teatro, non esistono dirigenti di alcun tipo ma solo funzionari. La fattibilità della stagione per me è precaria e l’ho voluto mettere a verbale. Invece di scrivere un impegno di spesa che è di circa 433mila euro per la prosa, avrei voluto mettere una somma inferiore e farla partire dal 2018, per poter pensare a quel milione di euro da equilibrare. L’incognita del Furs resta anche se si dovrebbe risolvere entro l’anno e fornirebbe quei 530mila euro per coprire comunque solo metà del debito. Un’altra incompatibilità per ottenere il Furs 2017 è il fatto che questo Teatro continui ad avere poche produzioni proprie”. Pizzo ha chiesto che tutti gli atti vengano esaminati dal Cda.

“Ho riscontrato una guerra tra poveri in questa città  – incalza il Presidente -. Fino a quando ci sarà una parte di questo circuito che se la prende con altri e si rimbalzano le colpe, non si recupererà mai il senso di coesione tra chi è implicato sia in modo diretto che indiretto. Dal 19 giugno ad oggi, sono stato qui senza alcuna remunerazione perché sono un funzionario universitario ma ho trovato oltre al Collegio dei Revisori anche i dipendenti che sono rimasti al loro posto, nonostante quello che stanno subendo”.

Fiorino è poi tornato sui fondi Furs. “Abbiamo sentito gli ispettori fino a ieri pomeriggio, uno si è dimesso consegnando la propria relazione. Chi è rimasto porterà la sua formulazione. L’ex commissario Jervolino evidenziò delle anomalie nella domanda dei fondi legate al rapporto tra l’organico amministrativo e il totale, dove il primo non deve superare il 35 per cento. Non avendo un personale artistico, si rende incompatibile il requisito. La Regione, all’epoca, ha sospeso i mandati economici e ha invece incaricato gli ispettori per controllo.”.

Il Teatro di Messina ha una trentina di amministrativi ma non possiede una Pianta Organica da 20 anni. Cacciola avrebbe in mente di risollevare l’Ente guardando al lontano 1985, solo che rispetto a quell’annata mancherebbero le risorse finanziarie. Al momento, non sembra ci siano delle risoluzioni condivise, considerando l’assenza fisica di Jervolino, il suo remare verso la discontinuità in alcuni casi e le riserve della Pizzo. Serve un contributo straordinario che il consulente contabile spera arrivi sul finire del 2017.

Foto Rocco Papandrea