ASLab: “La tecnologia incontra i sensi”. Taglio del nastro per il laboratorio chimico

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ASLab: “La tecnologia incontra i sensi”. Taglio del nastro per il laboratorio chimico

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martedì 17 Ottobre 2017 - 15:30

E’ stato inaugurato stamane presso il dipartimento di scienze veterinarie dell’università di Messina ASLab, il laboratorio di analisi chimiche e sensoriali rivolto ai settori dell’agroalimentare, del packaging e dell’ambiente specializzato nell’analisi di aromi e di composti volatili. Il laboratorio di analisi è costituito da quattro aree: una per la preparazione e conservazione dei campioni, un’altra per le valutazioni individuali con 8 cabine sensoriali completamente attrezzate e computerizzate, una zona per le valutazioni collettive riservata a discussioni aperte tra i giudici e il responsabile del laboratorio e una sala di elaborazione dei dati. Ciò che contraddistingue ASLab sono le specifiche competenze scientifiche multidisciplinari e la presenza di tecnologie analitiche avanzate che consentono di correlare i dati strumentali alla qualità sensoriale degli alimenti.

All’inaugurazione erano presenti: il prorettore alla ricerca, professor Salvatore Cuzzocrea, il direttore del dipartimento di scienze veterinarie professor Antonio Panebianco, la responsabile del laboratorio professoressa Antonella Verzera (ordinario di scienze e tecnologie alimentari) e la dottoressa Concetta Condurso che ne ha coordinato la progettazione e l’allestimento.

“Oggi – ha detto la professoressa Antonella Verzera – si concretizzano il lavoro ed i sacrifici intensi di circa un anno e mezzo. L’obiettivo è quello di dare un decisivo contributo non solo in termini di didattica e di ricerca, ma anche sul piano tecnologico e di innovazione del prodotto agroalimentare”.

“Inaugurare i laboratori ASLab – ha detto il prorettore Salvatore Cuzzocrea- dimostra un ulteriore impegno del nostro ateneo in ambito agroalimentare. Si continua a portare avanti progetti come, appunto, AGRIVET da cui è nato questo complesso di laboratori che si apre al territorio ed alle imprese lasciando immaginare un ritorno di immagine ed anche economico da reinvestire nella ricerca”.