Crisi Messina, non date la colpa a Sciotto. Il vero responsabile è Accorinti

Un altro fallimento “targato” Accorinti. Cala il sipario sull’esperienza di Pietro Sciotto alla guida del Messina. L’imprenditore messinese ha gettato la spugna perché offeso dalla tifoseria che ieri l’ha contestato apertamente.
Il sanguigno presidente non ha tollerato gli insulti ed ha risposto aspramente alla curva che esprimeva legittimamente il suo dissenso. I tifosi hanno diritto di contestare perché la squadra ha collezionato solo sconfitte e due miseri pareggi.
Troppo poco per una piazza abituata a ben altri palcoscenici. Galeotte furono le entusiastiche dichiarazioni di Sciotto all’indomani del sue insediamento: “Serie B in tre anni”.
La tifoseria non dimentica e non tollera le umiliazioni, dopo anni bui. Ma la colpa non può essere ascritta solo a Sciotto che pensava di fare grandi cosa, ritenendo di guidare una squadretta di prima categorie.
Le colpe maggiori le ha il sindaco Renato Accorinti, reo di non avere avuto la capacità di mettere assieme un gruppo di imprenditori. E dire che c’era la possibilità di assemblare più anime intorno al calcio messinese.
Oggi, apprendiamo la notizia delle intenzioni di Sciotto di consegnare la squadra al sindaco dopo avere speso malissimo 400mila euro. Una notizia che era nell’aria e che apre una crisi del “pallone” forse irreversibile. Sciotto non è tipo che torna sui propri passi né ipotizziamo lontanamente che abbia fatto la classica “sceneggiata”, e allora il futuro si fa ricco di incognite.
Impensabile che gli imprenditori che in estate avevano manifestato interesse possano salire sul treno in corsa. Però c’è una lettera che l’imprenditore Barbera ha inoltrato ad Accorinti che oggi fa discutere.
La cordata chiedeva di mettere assieme un gruppo di imprenditori, Accorinti non l’ha fatto e oggi siamo al punto di non ritorno. Peccato. Infine, giova rilevare che lo stato in cui si trova il Messina è figlio di una disponibilità economica limitata dello stesso Sciotto e, soprattutto, di scelte sbagliate.

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