In pericolo la stagione teatrale del Vittorio Emanuele: a rischio i posti di lavoro di 100 famiglie

Paolo Mustica

In pericolo la stagione teatrale del Vittorio Emanuele: a rischio i posti di lavoro di 100 famiglie

sabato 07 Ottobre 2017 - 10:59

“Noi stiamo cercando di fare il possibile perché si possa procedere velocemente, ma la situazione adesso è in mano all’ente di competenza della Regione”. Ad affermarlo è un allarmato Luciano Fiorino, Presidente del Teatro Vittorio Emanuele, preoccupato per la futura stagione teatrale e la relativa campagna abbonamenti. Ma andiamo per ordine.

Protagonisti della vicenda sono la lenta burocrazia e il pochissimo tempo disponibile dato che la stagione teatrale è ormai alle porte, o quantomeno così dovrebbe essere. Il condizionale infatti è d’obbligo poiché la prossima stagione teatrale rischia di non svolgersi, con il concreto pericolo per 100 famiglie di rimanere senza lavoro.

In particolare, il bilancio dell’Ente Teatro è attualmente fermo all’Assessorato Regionale dello spettacolo, presieduto da Anthony Barbagallo. Tra l’altro, potrebbe non bastare approvare adesso il bilancio: i tempi tecnici previsti dalla burocrazia comporterebbero un ulteriore ritardo, con conseguenze negative sulla firma dei contratti, nonché sulla campagna abbonamenti. Infatti, una campagna abbonamenti efficace richiede almeno un mese e mezzo per ottenere buoni risultati, ma l’inizio della stagione teatrale è programmato per i primi di novembre, con il rischio di non riuscire ad attirare abbastanza pubblico: insomma, i tempi sono davvero ristretti.

La stagione teatrale, attualmente congelata, si presenta con un programma ricco e impegnativo, costituito da opere liriche, balletti e concerti sinfonici. 

Al riguardo, l’esponente del Gruppo Misto in Consiglio Comunale Daniela Faranda ha affermato: “Bisogna che la Regione chiarisca subito cosa intenda fare con la città di Messina. Se l’assessore Barbagallo ritiene sia questa la posizione della Regione, ossia determinare necessariamente un danno, lo dica apertamente, diversamente faccia chiarezza cosa intenda fare e sull’operato del suo rappresentante”.