Discarica Mazzarrà S. Andrea, Villarosa: Dopo sit-in località vicine, Galletti chiamerà Regione

Redazione1

Discarica Mazzarrà S. Andrea, Villarosa: Dopo sit-in località vicine, Galletti chiamerà Regione

giovedì 05 Ottobre 2017 - 14:53

“Sono molte le criticità legate alla discarica di Mazzarrà S. Andrea e nessuno ha mosso un dito per scongiurare la bomba atomica ecologica che rischia di esplodere da un momento all’altro con serio rischio per l’incolumità di migliaia di cittadini”. Il deputato Barcellonese del Movimento 5 Stelle, Alessio Villarosa, comunica che, al termine della manifestazione, insieme ai cittadini rappresentanti i comuni limitrofi di Mazzarrà S. Andrea, ha preteso un incontro con il Ministro dell’Interno, in particolare con il Capo di Gabinetto del dr. Mario Morcone che si è reso immediatamente disponibile e, avendo capito la gravità della situazione, prende immediatamente contatto con il Ministero dell’Ambiente per organizzare un incontro. Incontro che si è tenuto con il Capo di Gabinetto Raffaele Tiscar, anche lui, molto disponibile che però ha voluto subito sottolineare le “regole costituzionali” e quindi che le responsabilità e le competenze spetterebbero alla Regione e non al Ministero. Dopo alcuni chiarimenti e un costruttivo dibattito, il Capo di Gabinetto li informa che il Ministero dell’Ambiente, col suo titolare Galletti, chiederà nei prossimi giorni alla Regione Siciliana di trovare un’immediata soluzione al problema. E, se la Regione non risponderà  entro 30 giorni, toccherà al Governo centrale rispettare i dettami Costituzionali mettendo in sicurezza l’incolumità dei cittadini, la loro salute e la salvaguardia dell’ambiente.

Ricordiamo che la discarica, gestita dalla mafia e da un Comune sciolto proprio per mafia, alta 30 metri oltre il limite previsto, risulta avere un serio rischio di cedimento strutturale da un’indagine accurata dell’ISPRA e potrebbe aver danneggiato la falda acquifera.

“Non si è certi ci siano solo rifiuti solidi urbani – incalza Villarosa – e le vasche che contengono il ‘percolato’ prodotto che sono ad oggi quasi piene vanno svuotate continuamente, per svuotarle e fare la gestione ordinaria “post mortem” della stessa, essendo ad oggi “chiusa”, servono circa 100mila euro al mese e né l’azienda titolare né  il Comune hanno queste somme a disposizione. Discarica che, ad oggi, ha già versato nel vicino torrente il percolato in eccesso e che subisce processi di combustione e incendi che propagano nell’aria diossina nociva per la salute cosi come accaduto ad agosto di quest’anno.”.

“L’azienda non ha un euro in cassa, il Comune è commissariato ed in dissesto, le polizze fideiussorie messe a garanzia non possono essere utilizzate per chissà quali motivi, la Regione non stanzia i soldi necessari per la sicurezza e si limita ad erogare somme “straordinarie” ogni 3 mesi. Lo Stato si limita a dire che la competenza non è loro ma è della Regione, mi chiedo cosa debbano fare i cittadini ? Morire? Senza avere colpe di nessun tipo e con un territorio totalmente devastato dalla spazzatura che arrivava da ogni parte della Sicilia, anzi d’Italia?

In caso di risposta negativa da parte della Regione Siciliana, presenteremo durante la prossima legge di bilancio gli emendamenti utili per la messa in sicurezza del comprensorio sul quale ricade la discarica.”