Torrente S. Michele, servono 600mila euro per salvarlo ma niente soldi per sirene

Dove sono finiti i soldi per risanare il Torrente San Michele? All’appello dovrebbero rispondere circa 600mila euro per realizzare la struttura già prevista nell’ambito del progetto di “Lavori di ricostruzione e consolidamento dei muri d’argine, attraversamenti e profilatura dell’alveo del torrente San Michele” il cui importo complessivo di 7 milioni 500mila euro ancora non ha trovato adeguata fonte di finanziamento. Non è fattibile Il suo inserimento tra le opere da finanziare con il POFERS Asse 5 az. 1.1.1°,  attesa la griglia troppo restrittiva prevista in un bando. I consiglieri comunali Giuseppe Santalco Francesco Pagano, Nora Scuderi, Carlo Cantali, Simona Contestabile e Benedetto Vaccarino e i Consiglieri Circoscrizionali della V, Paolo Barbera, Giuseppe Cutè, Giovanni Bucalo, Giuseppe Alessi, Franco Tavilla, Bernardo Fama,Valerio Anastasi, Giacomo D’Ali e della VI Giovanni Celi hanno formulato un documento per intercettare il budget indispensabile.

Altri 150mila euro destinati alle opere di urbanizzazione sono stati dimezzati dunque dov’è stata dirottata la restante parte?    

Non si trovano mai soldi sufficienti per sistemare i torrenti. L’attuale stato di dissesto idrogeologico in cui si trova il Torrente San Michele impone che l’Amministrazione ponga in essere una serie di opere che, a breve, e medio termine possano del tutto eliminare il rischio che incombe in tutta la vallata di San Michele e conseguentemente in tutta la 5a Circoscrizione.

L’intervento che in atto si sta effettuando sul torrente, volto a risagomarlo ed evitare che si verifichino fuoriuscite di detriti dalle apertura poste lungo l’argine è essenziale, ma non basta.

L’ordinanza n° 387 del 21 settembre 2017, che prevede la ricostruzione di un tratto di muro d’argine mancante per la lunghezza di circa m 8,70 ,se da un lato evita il verificarsi di fuoriuscita di detriti,dall’altro,tuttavia, elimina una via di fuga per coloro che abitano lungo l’argine del Torrente.

Il rischio di isolamento va, pertanto, mitigato con la previsione urgente della realizzazione di un ponticello carrabile della larghezza max di mt 3,50 a campata unica che consenta il transito del Torrente  anche ai mezzi di soccorso con contestuale sistemazione della piccola strada in atto in terra battuta.

Fra l’altro, tale progetto non è stato inserito né nel Patto per lo Sviluppo della città di Messina né nel Masterplan.

Pertanto a breve il rischio di isolamento conseguente alla chiusura del muro d’argine va contemperato con una soluzione di breve periodo che veda nella realizzazione del ponticello l’unica soluzione tecnica praticabile utilizzando fondi comunali ovvero regionali della Protezione Civile .

Giova, fra l’altro, segnalare che la strada lungo il torrente San Michele è quella che giornalmente decine di cittadini residenti nella 6a Circoscrizione (Castanea,Salice,Masse) percorrono per recarsi in città.

Andrebbe anche valutata, ai fini di protezione civile,la realizzazione di una possibile via di fuga  collinare per tutti gli abitanti della zona in caso di blocco totale delle vie di accesso ed uscita dal Villaggio.

L’unica apertura carrabile rimasta dopo la chiusura della briglia del torrente prevista dall’ordinanza lascia inalterato il rischio di isolamento, in vista dell’approssimarsi delle piogge autunnali.

Si chiede, pertanto, mentre si stanno eseguendo i lavori e prima della chiusura del muro d’argine,la convocazione urgente di un tavolo tecnico con i Dipartimenti Lavori Pubblici,  Protezione Civile e con quello Finanziario per avviare urgentemente la progettazione esecutiva del ponticello carrabile,individuando la fonte di finanziamento più idonea ed immediata.

Foto Rocco Papandrea

Redazione1

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