Due manches per De Luca: 20mila voti all'Ars per investitura popolare. 7 liste in 190 tappe

“Sono pronto a fare il sindaco. Non mi manca nulla. Ma la prova strumentale delle Regionali 2017 sarà il mio Referendum. Dal prossimo 5 novembre, potremmo diventare il primo partito ad essere autorizzato dal popolo a competere per le elezioni Amministrative 2018. Al momento, mi sto autocandidando a ricoprire il posto di sindaco dialogando con tutti in 190 luoghi diversi. Punto a prendere 20mila voti non uno di più”. Questa è la “tattica di gioco” del leader di Sicilia Vera, Cateno De Luca che oggi, a Piazza Duomo, si sposa ufficialmente con l’Unione di Centro, ripescando nelle “origini di quel ragazzo che si esprimeva in politica da quando aveva 15 anni”. Il simbolo del partito con cui galoppa con lucidità e dirompenza determinazione verso le consultazioni-test del primo weekend novembrino rievoca quello delle Democrazia Cristiana dove De Luca ha mosso appunto i primi passi.

La lista che concorre appoggiando “Musumeci Presidente” è “Sicilia Vera Rete Democratica – Udc” ed entro stasera si sarebbe chiusa con i suoi candidati Cateno De Luca Capolista, l’attuale sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, la consigliera comunale di opposizione di Santa Teresa, Daniela Zirilli e la pedagogista Elga Corrao; questi ultimi chiamati anche questa mattina, vicino alla Cattedrale, per formalizzare l’uscita di gruppo. Insieme a loro a completare la rosa dei candidati ci saranno l’ex deputato Rosario Sidoti, l’ex presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Previti, un altro rappresentante nebroideo Roberto Calà e ci mancherebbe un’altra donna.

Sul tettuccio della sua macchina d’epoca rossa, ha rilasciato le sue interviste dicendo che andrà a colloquiare con chiunque “perché lui è un uomo affrancato, non si porrà nella posizione di elencare promesse ma mostrerà i risultati che in cinque anni ha portato nel comune di Santa Teresa”. “Non mi preoccuperò di comprare consensi – afferma risoluto – . La mia deve essere voluta dagli altri, un’investitura popolare per essere chiara e netta, confrontandomi su temi variegati: rifiuti, acqua, viabilità, bilanci. La dichiarazione del dissesto dell’ex Provincia è lapalissiana. Non si può affidare la problematica delle finanze di un Comune, di un’amministrazione regionale nelle mani di chi non sa neanche cosa sia un libro contabile. Andremo ad ufficializzare le nostre sette liste, una generalista più sei, in questo mia tabella di marcia attraverso i posti che compongono la città. Il numero sei sta per i per le sei circoscrizioni”.

De Luca ha ringraziato l’Udc per avere accolto senza riserve il suo schieramento che, domani, sarà anche a Palermo per celebrare questo accordo con Cesa e gli altri. “Questo sarà uno snodo delicato – commenta ancora l’ex parlamentare -. Io opero da tanti anni nel terreno della campagna elettorale. Non ho fatto segreto che queste regionali per me sono funzionali alla candidatura a sindaco,un vero e proprio Referendum che ci indirizza alle Elezioni cittadine. Sarà insomma una valutazione obiettiva e preventiva. Niente primarie truccate. Io non sono e non mi sento né un trombone, né un ‘trombato’. Posso raccontare il mio pensiero politico che si basa su quello che è avvenuto con tenacia nel comune jonico. Sarebbe stato più facile ereditate quello che lanciarsi in esperimenti ma lo stiamo facendo con esponenti della società civile valida che ha anche un percorso politico, professionale molto ricco”.

Foto Rocco Papandrea         

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