La Sicilia ai Siciliani: "Assurdo ricordare chi ha scritto pagine nere per la nostra terra"

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La Sicilia ai Siciliani: "Assurdo ricordare chi ha scritto pagine nere per la nostra terra"

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giovedì 24 Agosto 2017 - 16:00

“Noi cambieremmo il nome di alcune vie perché ci pare assurdo ricordare chi ha scritto pagine nere per la nostra terra”. Lo afferma in una nota l’associazione culturale La Sicilia ai Siciliani in riferimento al recente dibattito apertosi sulla toponomastica: bisogna o no cambiare il nome di alcune delle vie più note di Messina al fine di recuperare e rafforzare l’identità siciliana?

“A tal proposito – spiega l’associazione culturale – ci lascia alquanto perplessi l’eccessiva enfasi sul periodo risorgimentale, dato che i fatti hanno messo in luce le tante ombre che lo hanno caratterizzato. In particolare, vorremmo porre l’attenzione su una lettera scritta dallo stesso Garibaldi ad Adelaide Cairoli, con la quale ammise le proprie colpe rispetto alla conquista del Meridione, ricordando ad esempio l’espoliazione di enormi ricchezze contenute nelle Casse del banco di Sicilia. E a proposito di fatti storici, come dimenticare che il figlio di Garibaldi, Ricciotto, si schierò con i briganti contro la piemontizzazione politica ed amministrativa del Meridione e della Sicilia?

Sulle parole di Cavour e sul disprezzo manifestato nei confronti del Sud meglio stendere un velo pietoso ricordando anche che nelle terre conquistate non vi mise mai piede. Ricordiamo ancora le elezioni del 1866 durante le quali i Messinesi in massa si schierarono contro la monarchia sabauda, colpevole di aver causato la perdita di 30.000 posti di lavoro con le sue politiche anti siciliane.

Non va dimenticato come i soccorsi nel dopo terremoto del 1908 tardarono a venire da parte del Regno d’Italia e oltre alla disorganizzazione (da qui il detto messinese non capisci una Mazza ricordando l’opera del generale) vennero inviati 10mila soldati armati, non di pale, ma di fucili come scritto da Giacomo Longo.

In conclusione oggi parlare di cambiare certi toponimi, alla luce delle verità storiche potrebbe essere una grande opportunità. L’auspicio della nostra associazione è quello di non arrivare allo scontro, ma di unire le forze e di condividere insieme i punti che trovano tutti d’accordo”.