Cacciotto e Gioveni: "Ennesima lite nell'ex caserma Gasparro, rivedere piano di accoglienza"

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Cacciotto e Gioveni: "Ennesima lite nell'ex caserma Gasparro, rivedere piano di accoglienza"

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venerdì 18 Agosto 2017 - 10:48

Crescono le tensioni dentro e attorno l’ex caserma Gasparro. Lo confermano il consigliere della III Circoscrizione Alessandro Cacciotto e il consigliere comunale Libero Gioveni, che affermano entrambi di aver assistito ieri sera, dopo essere stati prontamente contattati telefonicamente dai residenti del luogo, ad una lite avvenuta all’interno della struttura che ospita i migranti: “Si trattasse di un episodio isolato, – spiegano in una nota congiunta – non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi; al contrario, invece, tali episodi si ripetono con una certa frequenza a tal punto che tra i residenti è ormai scoppiato un vero e proprio allarmismo, un’enorme paura dal momento che sentono oramai compromessa la loro stessa vivibilità”.

E continuano: “Per tornare alla giornata di ieri sera, residenti raccontano di attimi di panico, con decine e decine di ospiti rincorrersi con “panche di legno” e altri corpi contundenti; non sappiamo se ne sono scaturiti dei feriti, certamente possiamo però dire che sul posto si sono recati macchine delle forze dell’ordine e ambulanze.

Ribadiamo con fermezza che l’ex caserma di Bisconte non è certamente luogo idoneo per accogliere centinaia e centinaia di ospiti, aumentati oggi con la costruzione di vere e proprie “baraccopoli”all’interno dell’ex area militare. A nostro avviso sarebbe piuttosto da rivedere tutto il piano di accoglienza, con la collocazione in un altro punto della città, più strategico e meno inserito in un contesto periferico. Se da una parte non ci si può sottrarre alle politiche dell’accoglienza, dall’altra parte è altrettanto giusto garantire la normale vivibilità ai residenti già afflitti da gravi problematiche sociali e territoriali mai risolti dalle Istituzioni.

Rimaniamo pertanto in attesa di conoscere la data in cui sia possibile un incontro al fine di poter affrontare la problematica”.