Pregiudiziale a vaglio “Salvacolline”, “Si profila mancato incasso di oltre 2mln e mezzo”

Redazione1

Pregiudiziale a vaglio “Salvacolline”, “Si profila mancato incasso di oltre 2mln e mezzo”

mercoledì 09 Agosto 2017 - 15:41

La “Variante Parziale di Tutela Ambientale al vigente P.R.G. della Città di Messina” potrebbe rappresentare un mancato incasso di oltre due milioni e mezzo di euro annui, per l‘esattezza due milioni e 650mila euro. A tal punto, “non è soltanto uno strumento amministrativo che disciplina l’uso del suolo ma, ancor di più, può influire nella programmazione economica, incidendo per lunghi periodi (mediamente un ventennio) sul futuro della città. Dunque, non può essere votata in quanto potrebbe avere ripercussioni insostenibili sia per il bilancio annuale che per il piano di riequilibrio pluriennale”. Così, il Capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Elvira Amata, interviene nel dibattito della variante “Salvacolline”.

“Si richiede che venga sospesa la votazione – non transige la consigliera -, in maniera tale che gli uffici competenti forniscano gli esatti importi previsionali del mancato incasso degli oneri concessori e dell’IMU, anche in rapporto al bilancio annuale ed al piano di riequilibrio pluriennale”.

Questa Commissione è chiamata a votare la “Variante”, di già denominata anche Variante di salvaguardia al vigente piano regolatore generale che si limita sostanzialmente a recepire le indicazioni di strumenti gerarchicamente sovra ordinati, quali Piano di Gestione della ZPS, il Piano per l’Assetto Idrogeologico, nonché le indicazioni fornite da uno studio dell’ENEA per i profili geologici e di suscettività del suolo, declassando urbanisticamente una grandissima quantità di aree (da edificabili a verde).

Il progettista, l’arch. Vincenzo Schiera ha riassunto che questo strumento urbanistico è in grado di annientare un potenziale edificatorio pari a 2 milioni e mezzo di metri cubi in tante aree vulnerabili.

Le volumetrie cassate da tali terreni interessati dal declassamento, su richiesta dei privati interessati, vengono congelate nella banca del volume appositamente creata; sarà quindi il successivo piano regolatore che accoglierà nelle aree ex Zir e Zis tali volumi, proponendo un nuovo disegno urbano.

Tale grande estensione di aree interessate dal declassamento urbanistico sono peraltro ufficialmente note, atteso che il comune ha avviato il procedimento, ai sensi della legge regionale n. 10/91, di già nel 2015 – con avviso pubblico sul proprio sito istituzionale. A tal punto, a parere della Amata, è necessario fare una considerazione preliminare, così come pubblicamente sostenuto da numerosi professionisti; è necessario valutare, in termini economici, l’impatto che può scaturire sulle casse comunali dall’adozione di tale variante e quindi dall’eliminazione di 2,5 milioni di metri cubi. Il rilascio del permesso di costruire, ai sensi dell’art. 16 comma 1 del DPR 380/2001, è subordinato al pagamento di un contributo commisurato all’incidenza degli oneri di urbanizzazione (destinati, ai sensi del comma 7 dello stesso articolo, alla realizzazione delle opere di urbanizzazione) nonché al costo di costruzione. I terreni edificabili sono assoggettati al pagamento dell’IMU, e, come è ben noto a noi consiglieri, a differenza del passato, il bilancio comunale si fonda sempre di più sulla tassazione immobiliare, e quindi sull’IMU delle aree edificabili.

Il convincimento della Capogruppo risulta pienamente suffragato dalla stessa Giunta Municipale, che nella delibera n. 113 del 14.2.2017 – delibera di presa d’atto, che al punto 5. evidenzia: Dare atto che dal provvedimento allegato potrebbero derivare effetti diretti sul bilancio comunale in quanto comporterebbe una riduzione sulle entrate comunali (tributi locali, IMU aree edificabili) e, pertanto, sullo stesso è stato acquisito il parere contabile che si trova allegato alla presente deliberazione.

Il parere, sottoscritto dal Ragioniere Generale, si esprime in tal modo: Favorevole nella intesa che il Dipartimento Tributi proceda a quantificare le minori entrate, le cui risultanze dovranno essere comunicate tempestivamente a questo Dipartimento per le conseguenti attività connesse alla formazione del Bilancio di Previsione 2017/2019.

Secondo la Amata, il parere di cui al prot. 35665/2017 reso dal Ragioniere Generale è condizionato in quanto dispone al tempo stesso che vengano quantificati i minori incassi, per tenerne conto nella redazione del bilancio di previsione 2017-2019.

Occorre pertanto riscontrare se tale quantificazione sia stata determinata ed inviata alla Ragioneria Generale per verificare la sostenibilità economica della presente delibera.

In merito al mancato incasso del contributo sui permessi di costruire, da un riscontro della delibera G.M. n. 67 del 02.02.16 (oneri concessori 2016), che si allega, risulta che l’importo unitario, per i solo oneri di urbanizzazione, sia mediamente pari a €/mc. 20,00; ne consegue, a tal punto, che il mancato incasso, negli anni potrebbe ammontare realisticamente anche a decine di milioni di euro. In merito al pagamento del’IMU, occorre considerare che i proprietari, che ad oggi versano un contributo in percentuale al valore patrimoniale, in futuro non pagheranno tale tassazione. Ipotizzando il valore medio di € 100,00 per un’area edificabile con l’indice di fabbricabilità pari ad mc/mq 1,00 ne consegue che il valore patrimoniale delle aree edificabili da declassare è stimabile in 250mila euro.

Ciò, affinché questa commissione e successivamente l’Aula possano valutare la sostenibilità economica della “Variante Parziale di Tutela Ambientale al vigente P.R.G. della città di Messina” in conformità al parere di cui al prot. 35665/2017 reso dal Ragioniere Generale ed allegato alla Delibera di Giunta Municipale n. 113 del 14.2.2017.