ZES, Garofalo (AP): "Grande possibilità da non sprecare"

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ZES, Garofalo (AP): "Grande possibilità da non sprecare"

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giovedì 03 Agosto 2017 - 11:30

Zone economiche speciali. Istituite a seguito di un decreto legge approvato nelle settimane scorse dal Consiglio dei ministri, si fa riferimento in tal senso a determinate aree della penisola italiana svantaggiate sotto un profilo economico che, se in possesso di determinati parametri oggettivi quali l’appartenenza ad una specifica Regione, potranno beneficiare di un mix di incentivi e sgravi fiscali al fine di attrarre investimenti. Investimenti che, in definitiva, dovrebbero comportare uno slancio economico dei territori in questione: il condizionale sembrerebbe però d’obbligo perché, come sottolinea lo stesso deputato alla Camera di Area Popolare Vincenzo Garofalo in una lettera aperta su tale tema, sarà “la capacità di elaborare il piano di sviluppo strategico a fare la differenza tra una misura che può essere un semplice incentivo agli imprenditori e una misura che, invece, diventi volano di sviluppo e crescita di tutto il territorio”.

Riportiamo di seguito il testo per intero della lettera aperta di Garofalo sulle ZES:

“L’istituzione di zone economiche speciali è una opportunità per il nostro territorio. Lo è perché capace di allettare chi può investire capitali a farlo nelle nostre terre godendo di agevolazioni, semplificazioni, sgravi fiscali, credito d’imposta. 

L’abbiamo voluta insieme al senatore Mancuso perché riteniamo che la Sicilia come le altre regioni che godranno delle disposizioni di questo decreto, paghi lo scotto di una mancanza di sviluppo determinata anche in gran parte da infrastrutture che non funzionano, collegamenti inadeguati che rendono antieconomico investire da noi. Per questo a nostro avviso occorreva un incentivo. Un incentivo che di fatto ci è stato dato con questo decreto Sud che, diciamolo, non colma le lacune di anni di abbandono ma sicuramente è un segno tangibile e concreto di attenzione al Sud. 

Abbiamo ottenuto dunque che questa previsione entrasse nel decreto. Questo quanto potevamo fare come parlamentari e questo quanto abbiamo fatto. 

Ora però occorre una attivazione a livello locale. 

Per ottenere il riconoscimento delle aree come ZES, infatti,  è necessario avere determinati requisiti oggettivi come l’appartenere a una data regione o l’avere all’interno della zona designata un porto, ma occorre anche che vi sia per l’area un piano di sviluppo strategico.

E, attenzione,  sarà proprio la capacità di elaborare il piano di sviluppo strategico a fare la differenza tra una misura che può essere un semplice incentivo agli imprenditori e una misura che, invece, diventi volano di sviluppo e crescita di tutto il territorio. 

La differenza si gioca tutta sulla capacità di chi nel territorio riveste un ruolo decisionale di fare squadra, di lavorare in sinergia con le forze più capaci e vivaci della città  per costruire il futuro. In sintesi: non dipende mai sempre dagli altri ma dipende spesso anche e soprattutto da noi. Abbiamo preteso e ottenuto una possibilità. Adesso cerchiamo di non sprecarla”.