Rione Taormina, scenari “da guerra”. Lastricato KO dove vivono 2 famiglie con bimbi

Redazione1

Rione Taormina, scenari “da guerra”. Lastricato KO dove vivono 2 famiglie con bimbi

martedì 18 Luglio 2017 - 14:58

Il risanamento della baraccapoli era cominciato un anno e mezzo fa ma non si è mai completato. Senza mai dimenticare le macerie tolte solo parzialmente dalla pregressa demolizione nel cuore del Rione Taormina e i topi che circolano “indisturbati” tra le casupole immerse nel degrado e piene di spifferi ed umidità, anche la pavimentazione di via Ennio Quinto ha ceduto circa 10 giorni fa, aprendosi con delle ampie crepe, quasi al confine della Caserma “E. Ainis”. Nello stesso vicolo (perché di questo si tratta più che una via), risiedono ancora due famiglie con sei ragazzi, in attesa che un alloggio popolare venga loro assegnato.

“Questa è la conseguenza di uno scellerato sbaraccamento con modalità poco programmatica – fa sapere il consigliere della II Circoscrizione Alessio Bartolone che conosce i residenti di questo tugurio -. Una modalità che si traduce in qualcosa di inconcludente, di estremamente precario per il presente, visto che crolla anche la terra sotto ai piedi di queste persone e di incerto anche per il futuro perché la graduatoria degli aventi diritto alla casa a non dà loro ancora scampo”.

La realtà che fa accapponare la pelle è che in questa strettoia manca persino l’impianto fognario comunale per cui gli adulti di queste abitazioni devono sempre stare in guardia che il pozzo nero non si riempia per evitare l’irreparabile, ovvero il debordamento delle acque nere. In questi nuclei, ci sono anche minori di cui il più piccino ha quattro anni, ovvero il nipotino di una delle figlie dei proprietari. Ma la varietà umana, non finisce qui: in un’altra famiglia, ci sono anche due gemelli 17enni e un ragazzo appena maggiorenne. In tutto, 6 giovanissimi costretti a vivere in un luogo sconcertante e demoralizzante per la dignità personale e per il senso civico delle istituzioni competenti.

“Non sarebbe giusto liberare definitivamente la via in oggetto – constata Bartolone -, così, l’Amministrazione di Palazzo Zanca avrebbe potuto provvedere allo smantellamento della zona e magari ci avrebbe risparmiato scenari da dopo guerra come questi. Da precisare che ci troviamo esattamente accanto alla sede del 24° Reggimento Artiglieria Terrestre ‘Peloritani’ e la crepa creatasi rischia di danneggiare anche il muro che delimita il confine della caserma stessa.”.

Il Consiglio del III Quartiere, attraverso il suo presidente Antonino Zullo, ha cercato di farsi portavoce di questa popolazione “trascurata”, nell’arco di un anno, verso l’assessore alle Politiche della Casa, Pino e il dirigente del dipartimento apposito ma non ha ottenuto alcuna risposta.

Qualcuno, “a questo punto addirittura l’Esercito”, potrebbe decidere di agire nei confronti del lastricato che circonda la propria struttura militare e di salvare anche le famiglie “dal cadere nello pseudo baratro”.