Mancuso (AP): “I sindaci non vanno esclusi dai processi decisionali sui migranti”

Paolo Mustica

Mancuso (AP): “I sindaci non vanno esclusi dai processi decisionali sui migranti”

lunedì 17 Luglio 2017 - 08:33

I sindaci non possono essere esclusi dai processi decisionali sull’accoglienza dei migranti poiché rappresentano i territori e le comunità che ne fanno parte, ne conoscono limiti e debolezze, sono interpreti e catalizzatori degli umori e delle volontà della gente”. Lo afferma il senatore di Alternativa Popolare, Bruno Mancuso, in riferimento al recente sbarco di cinquanta migranti a Castell’Umberto, difendendo pertanto il sindaco Vincenzo Lionetta Civa, sin da subito contrario quest’ultimo all’accoglienza dei profughi presso le strutture alberghiere del comune.

Lo Stato – continua Mancuso – con i suoi rappresentanti ha dunque il preciso dovere di coinvolgere i sindaci e le amministrazioni locali, che possono contribuire a fronteggiare l’emergenza attraverso idonee strutture, e le realtà associative e di volontariato presenti nei Comuni. Si ha la sensazione piuttosto che i Prefetti vogliano affrontare l’emergenza con provvedimenti autoritari e sbrigativi, spinti dall’urgenza di risolvere velocemente questioni delicatissime sul piano umanitario e forti di accordi precostituiti in sede governativa con altri livelli organizzativi, come l’ANCI, che rappresenta i comuni nei tavoli istituzionali che esulano dalle decisioni sull’accoglienza e la logistica che afferiscono, invece, ad un livello di rappresentanza prettamente locale”.

Sotto il mirino delle critiche di Mancuso finiscono anche le strutture private impegnate ad ospitare i migranti: “Si alimenta inoltre l’appetito dei titolari di strutture private che, annusando il business dei migranti, mettono a disposizione strutture di ogni tipo, sottraendo ai Sindaci le valutazioni sotto il profilo dell’idoneità strutturale, urbanistica e socio-ambientale”.

Ci rendiamo conto – conclude il senatore – della delicatezza della questione e sarebbe opportuno usare la dovuta prudenza nel giudicare l’operato dei sindaci nebroidei che si sono riuniti in coordinamento non per negare accoglienza ma per essere affiancati dal Prefetto di Messina per un’organizzazione migliore di modi, tempi, numeri, sedi e di quanto necessario per rendere sostenibile dalle comunità locali l’ospitalità che sono chiamati a prestare”.