Poste Italiane, atti giudiziari, raccomandate e pacchi allo sportello. Ore di attesa

Redazione1

Poste Italiane, atti giudiziari, raccomandate e pacchi allo sportello. Ore di attesa

giovedì 13 Luglio 2017 - 12:09

“Non abbiamo bene compreso perché si è individuata nel tempo la nostra Regione quale terra di ‘sperimentazioni di nuovi modelli’ – denota il Segretario Regionale Sicilia Slp Cisl, Giuseppe Lanzafame -. Come la prossima chiusura di uffici a doppio turno, recapito a giorni alterni che eliminando il 50% delle zone e di personale non funziona; adesso, la consegna degli oggetti a firma non recapitati suddivisa in tutti gli sportelli delle agenzie (prima erano concentrati in pochi uffici)”.

L’ennesima riorganizzazione si conclude con caos, conflittualità interna e lamentele della clientela. Ormai da anni, Poste Italiane, decide di modificare modelli consolidati che, oltre a tradursi in nuovi tagli di posti di lavoro, non producono l’effetto desiderato (la qualità del servizio).

Il progetto di agevolare il cliente a recarsi nel più vicino Ufficio Postale dalla propria residenza per ritirare il plico è condiviso dalla Cisl ma anche da Failp, Confsal e Ugl che sollecitano l’azienda a rendersi conto che non si può proseguire in queste condizioni.

Insieme avvertono che “come spesso accade, la sola teoria è diffusa in Azienda, a discapito della pratica”.

“Troppa fantasia dietro progetti elaborati dai vertici senza tenere conto di tante variabili –argomenta Lanzafame -. Carenza di operatori allo sportello, disorganizzazione interna fra le varie funzioni, lunghe attese da parte dei clienti, poca formazione del personale, dati discordanti, reclami e tanta rabbia dei clienti, di cui la stragrande maggioranza sono professionisti. Da due mesi a questa parte, la quotidianità è scombinata. Il personale e la clientela non ne avevano certo bisogno!”

Il Segretario regionale Sicilia Slp Cisl precisa che il tutto si ripercuote sull’impiegato o/e direttore dell’ufficio diventati parafulmini e, paradossalmente, perfino contestati disciplinarmente, se commettono errori “non dovuti alla loro eventuale negligenza” ma, appunto, al datore di lavoro sprovveduto.

La serenità, essenziale per il rischio che incombe sulla categoria, è invece d’obbligo.

“Peggio ancora, il tutto, in un periodo estivo dove la mancanza di portalettere non sostituiti, come previsto dagli accordi, e di sportellisti che devono godere delle ferie, spesso negate, è deleteria. L’esasperazione, la paura, l’insicurezza ed il tormento sono le denunce dei lavoratori ai sindacati”.

Una situazione insostenibile che non vede via d’uscita per cui le 4 sigle sindacali continuano la protesta con lo sciopero di prestazioni straordinarie.