Aspettando il 28 luglio… Congresso Pd, Direttore Ang: Non sia frutto di bilancini

Redazione1

Aspettando il 28 luglio… Congresso Pd, Direttore Ang: Non sia frutto di bilancini

venerdì 07 Luglio 2017 - 14:45

La data del 28 luglio non deve passare inosservata come tante altre e tanti altri segretari. I termini per il Congresso provinciale del Pd sono slittati a questa giornata. Il direttore dell’Agenzia Nazionale Giovani, Giacomo D’Arrigo, si pone delle riflessioni e lancia idee per disegnare il futuro con un’ottica pluralistica che esprima una leadership che sia tale nelle scelte del partito. Questa sarà la vera discriminante rispetto ad un cambio di passo tra passato e futuro. L’auspicio è di avere un Pd che, nella discontinuità col passato, sappia pescare una nuova classe dirigente a livello governativo siciliano.

“Immaginare di riproporre schemi del passato non solo sarebbe un errore – dice D’Arrigo – ma determinerebbe una segreteria ed un percorso autoreferenziale su cui sarebbe più che legittimo non impegnarsi. Definire in maniera netta la posizione del Pd e dei consiglieri comunali a questo iscritti, chiaramente alternativa all’amministrazione Accorinti ed a tutte le amministrazioni in cui il Partito Democratico si è presentato alle elezioni in alternativa a chi ha poi (legittimamente) vinto le elezioni: essere credibili e coerenti rispetto al proprio elettorato farà la differenza tra un partito che vuole esprimere Politica e proposte ed uno che vuol fare accordi e inciuci di semplice gestione”.

Sarà un evento importante per tanti motivi: Messina è una delle 14 città metropolitane ed è tra i primi 15 Comuni d’Italia, con la provincia la popolazione raggiunge oltre i 600mila abitanti con un territorio che contiene siti Unesco, Parchi regionali, diversi tra i “borghi più belli d’Italia” e due poli turistici tra i maggiori d’Europa: Taormina e le Eolie.

“Un partito che vuole continuare ad essere riferimento di Governo regionale e nazionale non soltanto per i propri iscritti ma per simpatizzanti e cittadini è obbligato ad utilizzare il proprio congresso territoriale per tirare fuori spunti e osservazioni che coinvolgano tutti e che mettano nella condizioni chi sarà chiamato alla guida, di ricevere il più alto numero di sollecitazioni e aspettative che arrivano dagli iscritti e da quanti anche se non iscritti, guardano al Partito Democratico con attenzione o con critica. Insomma, il Pd di Messina deve avere l’orgoglio di indicare una direzione di marcia ed un orizzonte. Direzione ed orizzonte che guardino al futuro di questa realtà: da troppo tempo siamo ripiegati a parlare di noi, del nostro passato recente, di quel che abbiamo o non abbiamo fatto, limitati a marcare territori e perimetri che segnano correnti e divisioni. Il risultato è stata la disaffezione ed il disamore per la nostra realtà politica”.

“L’occasione della proroga dei termini di svolgimento del congresso –aggiunge il direttore Ang -, grazie al commissario Carbone ed alla commissione per il congresso, offre a tutti la possibilità di ragionare non solo di organigrammi, tessere e accordi, ma di dedicare tempo alle proposte ed a cosa vorremmo che il Pd faccia nel prossimo futuro”.

“Il nuovo PD dovrà impegnarsi a garantire una forte autonomia ai circoli territoriali e dei Comuni. In un contesto unitario, lasciare loro la capacità di organizzarsi come meglio ritengono in base alle specificità del territorio. Per i piccoli Comuni prevedere forme di aggregazione sovracomunale e di integrazione per aree omogenee; per i Comuni sopra i 15mila abitanti tale autonomia è utile a far emergere la presenza fisica e visibile del PD agli appuntamenti elettorali dove dovrà esserci spinta (ed orgoglio) a presentare il simbolo del partito. Autonomia che deve essere spinta al massimo con riferimento al partito della città di Messina considerando grandezza, vastità del territorio e che si tratta di una città metropolitana con strumenti e risorse specifiche (es: pon metro e misure per città metropolitane). La prossima scadenza elettorale amministrativa del 2018, più che legittima tale impostazione di autonomia organizzativa e politica del PD cittadino, utile per affrontare al meglio questa sfida, di elezioni e di proposta“.

Impegno a utilizzare lo strumento delle primarie per la selezione del candidato alla carica di sindaco della città di Messina. Per i Comuni sopra i 15mila abitanti, le primarie come strumento preferenziale qualora non ci sia unanimità nelle scelte del partito. Definire organismi di governo del partito aperti e plurali.

Avviare da subito una campagna di ascolto della nostra base, dei militanti, dei simpatizzanti, dei curiosi, dei critici; di quanti guardano al nostro partito con curiosità o diffidenza e recepire istanze e idee nuove senza chiudersi in forme e formule ormai distanti dalla realtà. Assoluta incompatibilità, per gli iscritti al PD o se eletti come autonomi nelle liste del partito, a ricoprire doppi incarichi a tutti i livelli pena decadenza dal partito. Contestuale impegno a ridefinire posizioni unitarie in seno alle amministrazioni che vedono esponenti del PD articolati differentemente tra maggioranza ed opposizione. Determinare una lista forte, aperta, concorrenziale alle prossime elezioni regionali utile non soltanto all’affermazione elettorale ma anche come spinta affinché il PD di Messina esprima posizioni di Governo in sede di Giunta regionale. Rinnovamento reale di metodi e uomini nella gestione del partito.

Essere strumento di collegamento reale con il Governo nazionale, con il partito nazionale e articolare questa presenza con una azione di livello centrale rispetto a politiche e scelte definite a Roma e Bruxelles, svolgendo un compito di input che abbia ritorni positivi per Messina e provincia.

Nel livello nazionale, il recente congresso nazionale ha riconfermato alla segreteria Matteo Renzi e indicato linee programmatiche chiare per contenuti e vita democratica all’interno del partito stesso e Messina non può più stare fuori da questo percorso. Il PD di Messina deve sostenere e promuovere riforme e nuove politiche messe in campo negli ultimi 3 anni, proponendo migliorativi se necessario ma avendo chiaro che quanto di buono è stato realizzato inizia ad emergere nei dati che Istat e altri indicatori stanno consegnandoci in queste settimane. Per Messina, porto di Tremestieri, nuovo Palagiustizia, finanziamenti per edilizia scolastica e contro il dissesto, Masterplan, sono cose già realizzate o avviate. Molto resta da fare o da aggiustare ma il percorso di innovazione è tracciato e la nostra realtà non può restarne fuori. Nel livello regionale, senza infingimenti occorre riconoscere una debolezza del Governo Crocetta e che, al netto di tante cose positive, moltissime rimangono non realizzate o mancanti: la penalizzazione di alcuni presidi sanitari in provincia di Messina (Taormina, Barcellona/Milazzo e Nebrodi) è la prova evidente. Non deve farci velo neanche il fatto che l’assessorato sia guidato da un esponente del Pd o non saremmo onesti con noi stessi e con i cittadini. Un Pd messinese forte e autorevole, che non sia frutto di bilancini e accordicchi ma che sorga in prospettiva, sarà un bene per questa realtà, forzando gli altri a misurarsi su progetti concreti. Un Pd messinese nuovo e concreto, sarà utile alla Sicilia, al partito siciliano ed al nuovo Governo.

“Per fare tutto ciò tocca a noi ed il congresso può essere una splendida occasione o una tragica farsa. Tifo per la prima e voglio iniziare dando io per primo un contributo”.