Ex Servirail, trasporti decadono ma gli ex cuccettisti NO. A Palermo il 6 con sigle

Redazione1

Ex Servirail, trasporti decadono ma gli ex cuccettisti NO. A Palermo il 6 con sigle

mercoledì 05 Luglio 2017 - 17:31

Da 140 giorni, sono in presidio a Piazza Cairoli facendo turni dal momento che l’afa e le temperature li consumerebbero prima dell’ansia da mancanza di lavoro. Inoltre, non percepiscono più l’indennità da mobilità dallo scorso gennaio per quelli più giovani (sotto i 40 anni) mentre quelli tra i 40 e i 50 avranno tempo entro questo mese. Insomma, gli ex cuccettisti ex Servirail continuano con dignità la loro protesta per conquistare il loro contratto di servizio, senza più un euro, per “i più fortunati” da fine di luglio. Una loro delegazione di 14 su 25 licenziati da Ferrovie dello Stato (con altri 4 colleghi provenienti da Palermo) si sta attivando per recarsi domattina nel capoluogo dell’Isola in pullman e si sta unendo alla manifestazione organizzata dai sindacati, insieme al Comitato Pendolari ed ai ferrovieri stessi. In fondo, gli ex dipendenti del gigante gruppo imprenditoriale chiedono che quanto scritto nel 2012, al Palazzo del Governo, venga ottemperato con il tramite del Prefetto Ferrandino. I 25 ex Servirail propongono di essere assorbiti da Ferrovie che sia Trenitalia, Rfi o Centostazioni (al nord) poco importa, purché avvenga prima di diventare “adatti alla pensione”.

Gli aiuti trasversali annunciati dalla deputazione regionali si sono impantanati e anche la lettera consegnata a brevi mano dal Sindaco Accorinti al Ministro delle Infrastrutture sembra destinata a marcire, sempre che ce ne sia ancora traccia.

Domani, saremo a Palermo – comunica Ezio Donato, il portavoce dei 25 presidianti -. Saremo lì in quanto siciliani, oltre che ex lavoratori vittime di un sistema ferroviario sempre più ridimensionato. Speriamo che la politica non sia sorda al grido di utenti e risorse umane che chiedono uno sforzo per migliorare un servizio necessario per tutti e che sia possibile poi mantenere le promesse fatte. Noi ribadiamo di non sentirci legati in alcuna maniera al contratto di servizio e men che meno allo stralcio al collegato poiché chiediamo il rispetto di un accordo vecchio e solo parzialmente mantenuto. Nel frattempo, anche se non con grandi numeri, assunzioni continuano ad essere fatte nel silenzio”.

Noi saremo comunque sul posto perché auspichiamo la firma del contratto di servizio e confidiamo nella positiva votazione del collegato affinché questa Regione trovi un po’ di respiro sotto l’aspetto della mobilità interna e dei posti di lavoro. Per quanto riguarda noi, politica e sindacato commisurino l’entità del nostro sforzo ed il fatto che persistiamo in piazza con un accordo in Prefettura da fare rispettare, cosa che siamo sicuri sia la volontà di tutti. Aspettiamo di essere ricevuti dalla stessa prefettura perché si possa finalmente interloquire con FS magari alla presenza del ministro Delrio che, in più occasioni, si è interessato alla nostra vicenda rassicurandoci sul buon esito della stessa. Uniti si vince”.