Castiglione lancia la sua provocazione, un campo profughi per la Bohéme

Maria Antonella Saia

Castiglione lancia la sua provocazione, un campo profughi per la Bohéme

mercoledì 05 Luglio 2017 - 13:43

L’Austria annuncia l’invio dell’esercito alle frontiere con l’Italia per fermare il continuo flusso di migranti, la Francia e la Spagna chiuderanno i loro porti per evitarne lo sbarco dalle navi delle ONG. Questa la situazione dei migranti al momento. Ma com’è noto ad ogni azione corrisponde una reazione. Ed ecco che il  mondo della cultura con in cima il maestro Enrico Castiglione dà voce alla propria protesta contro la chiusura delle frontiere per chi fugge dalla guerra, dalla fame e dalla disperazione. Stasera infatti  con replica domani andrà infatti in scena al Teatro antico di Taormina la Boheme di Puccini che il maestro  Castiglione, con un progetto da lui ideato e voluto, ha infatti  deciso di ambientare in un campo profughi dei nostri giorni e per la prima volta l’Opera lirica tocca un tema scottante e quanto mai tragico soprattutto in questi giorni sempre drammatici.  E anche i costumi, disegnati da Sonia Cammarata, saranno del tutto particolari. La costumista si è infatti ispirata ai tanti profughi accolti nei tanti centri di accoglienza in Sicilia.

Un cambio nel cast. Il tenore Massimo Giordano infatti a causa di una fastidiosa tracheide non potrà ricoprire il ruolo di Rodolfo. Al suo posto una star assoluta del mondo della lirica, Georgey Vasiliev.

“Ho deciso  – ha dichiarato il maestro Enrico Castiglione – di ambientare il mio nuovo allestimento de La Boheme, che debutterà al Teatro Antico di Taormina trasmessa in diretta nelle sale cinematografiche di tutta Europa, in un campo profughi, per dimostrare che anche i profughi e coloro che spesso la nostra società civile emargina vivono dei nostri stessi sentimenti. Nella nostra vita non c’è nulla di peggio di un amore infranto dalla malattia, dalla morte che ti strappa la persona amata senza poter fare nulla. Questo accade ogni giorno, in tutto il mondo, ma in maniera ancora più orribile accade proprio intorno a noi, nel Mediterraneo: la mia regia e la mia scenografia, insieme ai costumi disegnati e realizzati proprio per questo allestimento dalla costumista Sonia Cammarata, vuole essere una denuncia contro l’immensa tragedia delle centinaia di persone che ogni giorno muoiono nel Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore”.

Da stasera tornano in scena, sul palco del Teatro Antico le grandi emozioni.