Il caso Genovese: "prova di forza" o "fuga di massa"?

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Il caso Genovese: "prova di forza" o "fuga di massa"?

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martedì 04 Luglio 2017 - 10:37
Grande partecipazione di pubblico alla presentazione del libro della giornalista Lilly La Fauci, “Dal PD a Forza Italia: il caso Genovese raccontato dai media” (Aracne Editrice), tenutasi ieri sabato 1 luglio alla Libreria Feltrinelli di Messina.
A dialogare con l’autrice, nel corso dell’incontro, il prof. Francesco Pira, docente di Comunicazione e Giornalismo presso l’Università di Messina, che firma la prefazione del libro.
Il volume analizza la storia politica dell’onorevole Francantonio Genovese, dedicando particolare attenzione a come è stata trattata dai media la fase del suo passaggio, nel dicembre 2015, dal Partito Democratico a Forza Italia. Quella che a molti è sembrata una “prova di forza” del politico messinese ha attirato infatti il grande interesse della stampa, anche nazionale. I media si sono inoltre fortemente concentrati sulla “fuga di massa” dal Pd dei suoi fedelissimi. Il lavoro di ricerca, arricchito dalla testimonianza dello stesso Francantonio Genovese, analizza la vicenda nei minimi particolari, anche grazie al contributo di alcuni giornalisti che hanno seguito il caso.
«Il passaggio di Francantonio Genovese dal Partito Democratico, partito che lo stesso politico messinese aveva contribuito a fondare e dal quale poi si è sentito tradito, a Forza Italia – ha affermato Lilly La Fauci –costituisce un fatto perfettamente in linea con le tendenze della politica italiana. Una politica basata oggi non solo e non tanto sui partiti e dunque sulle relative ideologie, ma sul leader. Tuttavia, non ci si può stupire nemmeno del grande interesse manifestato dalla stampa, soprattutto locale, che non poteva non dedicare ampio spazio ad un fatto che in ambito cittadino assume dimensioni enormi, soprattutto se si tiene conto che il protagonista della vicenda è un politico che a Messina ha sempre avuto un grandissimo peso. Un giudizio spetterà solo all’elettorato. E qualunque esso sia, non sarà un giudizio finale ma “liquido”, come la società moderna, e suscettibile quindi di cambiamenti».
 
«Un lavoro utile quello di Lilly La Fauci per comprendere in primo luogo l’evoluzione della comunicazione politica – ha sottolineato il professor Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione e giornalismo all’Università di Messina – ma anche per produrre memoria su un caso importante della politica messinese, in distonia con i ricordi dei social. Il Caso Genovese nasce in una Messina che sta vivendo l’Accorintismo come nuovo fenomeno comunicativo. L’informazione politica rischia oggi di essere compromessa dalla misinformation e quanto sta avvenendo negli Stati Uniti con Donald Trump ne è una dimostrazione. Mi creo un gruppo di proseliti su un social e racconto la mia verità, che per alcuni diventa novità. Siamo quindi oltre la semplice divisione tra innocentisti e colpevolisti, tra fan e detrattori. Leggere con la lente d’ingrandimento i titoli e gli articoli dei giornali, rivedere i servizi e le interviste televisivi con l’equidistanza di chi fa ricerca non può che far venir fuori un lavoro che non prende posizione ma narra una storia, fatta anche di cronaca».
 
All’incontro sono intervenuti inoltre Lucio D’Amico, vicecaporedattore della Gazzetta del Sud e direttore di Rtp, e i redattori della Gazzetta del Sud Gisella Cicciò e Sebastiano Caspanello.