Ecopass, La Sicilia ai Siciliani: "L'Authority? Un estraneo a casa nostra"

red..me

Ecopass, La Sicilia ai Siciliani: "L'Authority? Un estraneo a casa nostra"

red..me |
lunedì 03 Luglio 2017 - 11:07

Dopo la sorprendente decisione dell’autorità portuale di partecipare al ricorso presentato da alcune società di categoria contro l’istituzione nel 2013 del cosiddetto Ecopass – il lasciapassare a pagamento per la circolazione dei tir all’interno delle aree urbane finalizzato da un lato a disincentivare il passaggio di tali mezzi per le vie della città, dall’altro a rinsanguare le casse del Comune – non sono ovviamente mancate le polemiche da parte delle diverse associazioni messinesi.

Un estraneo a casa nostra”. Così commenta a caldo l’associazione culturale La Sicilia ai Siciliani a seguito delle spiegazioni fornite dall’authority, dove in sostanza chiarisce che il ricorso è stato appoggiato per poter risolvere una vecchia questione risalente agli anni ’90 relativa alla competenza di alcune aree demaniali.

Non abbiamo parole. – continua l’associazione – Come si potrebbe chiamare questo: vendetta? Ripicca? Ritorsione? Cosa c’entra la competenza delle aree demaniali, di cui l’A.P. rivendica la proprietà, ignorando o calpestando lo Statuto Siciliano che le assegna inequivocabilmente alla Regione, con l’Ecopass? Lo stesso De Simone (il Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale, ndr) ci toglie ogni dubbio: poiché l’Ecopass potrebbe incoraggiare l’utilizzo di porti alternativi a quelli siti all’interno della città, l’A.P. potrebbe averne un danno economico.
Perfetto, la maschera è stata tolta, e senza alcun pudore. Per guadagnare qualche euro in più l’A.P. non si è fatta scrupolo di riportare i tir in città: che importa se morirà qualcuno sotto le ruote, che importa se la cittadinanza dovrà sopportare inquinamento, rumore, traffico.
Questo è il pegno che cominciamo a pagare per avere, stoltamente, sottratto le aree portuali, ovvero la fonte storica della ricchezza di Messina, all’Ente Porto, e averle regalate all’Autorità Portuale. E ancora non si è avuto l’accorpamento con Gioia Tauro, tanto auspicato da autorevoli rappresentanti politici nostrani! La nostra Associazione è stata l’unica voce fuori dal coro negli anni passati. Quante volte abbiamo ammonito di quello che sarebbe accaduto con il trasferimento del nostro bene più prezioso all’A.P., e siamo stati ignorati, se non derisi. Oggi ci sentiamo meno soli, ma se non faremo blocco compatto contro l’ennesimo scippo ai danni di Messina il danno sarà inevitabile, definitivo e catastrofico”.