Crisi rifiuti, il 3 luglio scatta nuova Task Force MessinAmbiente guidata da Cucè

Redazione1

Crisi rifiuti, il 3 luglio scatta nuova Task Force MessinAmbiente guidata da Cucè

domenica 02 Luglio 2017 - 12:44

In caso di necessità e il volume mastodontico di rifiuti lungo le arterie cittadine rappresenta inconfutabilmente uno di quei casi, la MessinAmbiente Spa può avvalersi dei dirigenti interni per accrescere e migliorare i servizi di Raccolta Indifferenziata e Trasporto in discarica a Grotte San Giorgio. Così, ad essere investito da ieri ma operativo da domani per questa competenza specifica è il funzionario Natale Cucè, già ex responsabile del cantiere di Taormina, che andrà ad inquadrare la Task Force della società di nettezza urbana in liquidazione e, nel frattempo, intende sgravare il Direttore Tecnico ad interim, Roberto Lisi, da questo incarico avendo già quest’ultimo il servizio di Differenziata e Spazzamento. A disporre e raccontarci questo spostamento di compiti è il Commissario liquidatore Giovanni Calabrò che si affretta a spiegare come “non ci sia alcun cambio di vertice ma solo un alleggerimento delle funzioni di Lisi per riportare a regime il sistema di rimozione e conferimento immondizia”.

All’epoca del pensionamento del dirigente Sindoni a dicembre 2015 (posto con risoluzione consensuale), Lisi è stato scelto con fiducia ricoprendo la mansione ad interim di tutti i servizi, secondo la scala verticistica della società. “L’ho semplicemente estrapolato da una di queste funzioni” – chiarisce il Commissario.

“L’ingegnere Cucè ha la professionalità per riorganizzare il servizio in termini di turnazione di personale e attrezzature e vogliamo che si focalizzi in questo settore in emergenza che merita la massima attenzione e il massimo incremento – afferma Calabrò -. L’ingegnere Lisi è e resta il Direttore Tecnico che, fino a ieri, ha dovuto discutere di un altro nodo cruciale, la paventata crisi di chiusura dell’impianto di Pace, di cui ha il coordinamento. Gli articolati che fanno parte del nostro parco mezzi sono dodici, compresi i cinque acquistati dall’inizio dell’anno, di cui il più recente (il quinto) arrivato da un mese, più due bob cat e usciranno attraverso il circuito urbano per tornare agli standard dignitosi di pulizia. Stiamo cercando di adottare tutto ciò che è a nostra disposizione per affrontare la crisi per cui, se normalmente facciamo percorrere in strada 8 mezzi, magari adesso ne faremmo operare 10, sempre per dare la possibilità ai lavoratori di applicare il turn over e mantenere l’efficienza. Ricordiamo che è ogni nostro articolato compie dai 250 ai 500 chilometri al giorno”.

Da quando c’è stato il cambio stoccaggio tramoggia, il sistema è mutato sia nella raccolta che nel trasporto in discarica. Prima l’immondizia raccolta veniva stoccata nell’impianto di Pace e materialmente veniva lavorata e mesa sui camion. Si poteva perdere del tempo una volta tolta dalla strada, per poi trasferirla negli articolati. “Ma dal 16 marzo 2016, questo sistema è stravolto – sottolinea Calabrò – perché qualche altro ente ha pensato bene di staccare la spina, come è successo l’altro ieri con la discarica di Pace. Da quel giorno, mi sono dovuto inventare un’alternativa per poter gestire il conferimento in discarica. Ci sono state molte difficoltà legate al cambio di sistema rivoluzionando tutto quello che sta a monte. Abbiamo implementato gli articolati proprio per aumentare il bacino di questi rifiuti che non potevano essere più stoccati ma dovevano essere collocati in qualcosa che non fosse a terra. Abbiamo introdotto un sistema di continuità abolendo lo stoccaggio che prevedeva lo scarico a terra della spazzatura sollevata poi con la pala meccanica. Non appena l’Asp ha lo ha interdetto, abbiamo provveduto per non andare contro la legge. Abbiamo aumentato la capacità di carico, lavorato con una turnazione diversa e rinunciato al trasporto caldo con una ditta esterna che comportava notevoli costi all’Azienda”.

Secondo il Commissario, se il sistema della raccolta su strada venisse messo a regime e i camion venissero caricati per intero raccordando il sistema, l’immondizia sparirebbe. Non ci sarebbe motivo per lasciare la sporcizia in tutto il territorio. Allora perché non succede? La MessinAmbiente non raccoglie solo l’indifferenziata. L’umido per intenderci è quello che si riesce di più e meglio a compattare e riempie in toto l’articolato con una capienza media di 25 tonnellate. Se invece questa mole non arriva perché subentra qualche sfasatura nella raccolta dai rifiuti del mercato a quelli ospedalieri, il carico diventa inferiore. Occorre una corrispondenza tra il materiale che viene caricato e quello che deve pervenire in discarica.

“Non tutto si fa in un mese – avvalora Calabrò – ci vuole un cambio di passo e un supporto in più che si riconosce a Cucè, che ricoprirà questa posizione per la durata necessaria (si pensa non più di tre mesi visto il traghettamento della MessinAmbiente), essendo esperto del ramo, oltre ad esser stato nel settore Anticorruzione”.

Da notare che i dipendenti della società stanno esercitando, da un mese a questa parte, il servizio di raccolta e trasferimento a Grotte persino il sabato e la domenica, su richiesta anche dell’assessore Ialacqua, fin quando non si allontanerà l’emergenza sanitaria. Ma l’ordinanza di conferimento rifiuti per i cittadini, che sia chiaro, esclude sempre il sabato e prefestivi.

L’Amministrazione ha chiamato in aiuto anche la Protezione civile locale che, da questa notte, dovrebbe agire con 4 dei propri bob cat.