Verità su Rete ospedali, Primario Cascio: Assenso deputati in 1 ora scarsa

Redazione1

Verità su Rete ospedali, Primario Cascio: Assenso deputati in 1 ora scarsa

venerdì 23 Giugno 2017 - 15:12

Adesso, vi raccontiamo la “vera storia” della riorganizzazione della Rete ospedaliera Messinese. In effetti, la città dello Stretto ha tessuto una storia a parte dal resto dell’Isola visto che il solo nosocomio Papardo sta patendo una riduzione del 20% dei posti letto a fronte di un “misero”, forse più corretto e plausibile calo negli altri centri siciliani. A relazionarci la sua versione e di altri colleghi sul riordino degli ospedali è il primario dell’Unità di Otorinolaringoiatria dell’Azienda Papardo, Felice Cascio che rimarca l’esistenza di due documenti sottoscritti tra tutte le Aziende cittadine a maggio e ad ottobre. Documenti che l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi ha ritenuto “un buon punto di partenza”, durante il confronto avuto con gli stessi specialisti in sede della Presidenza dell’Assemblea regionale.

“La deputazione dell’Assemblea Regionale Siciliana ha giocato due parti di una commedia – dice la sintesi firmata dai professori Cascio, V. Adamo, F. Salpietro, dai dottori L. Mondello, F. Mastroieni e G. Mastroieni -, approvando la rimodulazione della Rete ospedaliera in Commissione Sanità in meno di un’ora e mantenendosi zitta su quanto stava per accadere”.

Non era una novità che l’ospedale della zona nord del territorio stesse pagando lo scotto maggiore del nuovo disegno sanitario “in virtù della spending review”. Con una nota del 13 aprile il personale medico scrivente “aveva richiamato l’attenzione del management aziendale e dei colleghi sul fatto che il Papardo stesse perdendo Strutture Complesse”, fosse stremata dalla “cancellazione dei posti letto, con prevedibili conseguente sulle piante organiche della Dirigenza medica e del Comparto”.

“Non avendo avuto riscontri né tantomeno la necessaria sensibilità sul tema – sostiene il sestetto di specialisti (eppure è strano perché quando si tratta di eventuali esuberi e mobilità tutti dovrebbero sentirsi nella stessa barca) – in collaborazione con altro organico che ha condiviso i nostri timori, a fine maggio è stata organizzata un’Assemblea generale aperta a tutti i dipendenti, a cui si è registrata una massiccia affluenza e dove è stato redatto e sottoscritto successivamente dalla maggioranza delle risorse aziendali”.

Pesante anche un’altra denuncia del gruppo di medici: “Dispiace di notare quella minoranza (2-3%) che non ha visto di buon occhio quest’azione e che qualcuno di questa ha rimproverato, redarguito, minacciato alcuni infermieri che avevano aderito all’iniziativa”.

A tutto questo, è proseguito un silenzio assordante da parte di chi, rappresentanti politici e sindacali, avrebbe potuto interloquire a favore dell’Azienda Papardo con l’Assessorato alla Salute. “Sulla scia dell’isolamento e del possibile declino che avrebbe potuto subire il nostro nosocomio”, si è stabilito di ripercorrere le fasi che hanno portato al documento formulato otto mesi fa (quasi come una gravidanza a termine) con i quattro Managers delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, anticipando il Piano di Riordino con una distribuzione equa e condivisa dell’offerta assistenziale e nel rispetto della legge Balduzzi.

La stessa delegazione di clinici ha confermato lo spirito e il contenuto del precedente documento alla presenza del Rettore dell’Ateneo peloritano, Pietro Navarra che, forse per la prima volta, ha cercato di diradare le polemiche in questo caos con una sua nota diffusa ieri. Dopo essersi confrontato con l’esponente della Giunta Crocetta, lo stesso team ha dichiarato che non intendeva affidare deleghe di rappresentanza o intermediazione con l’assessorato o altri organi regionali istituzionali o sigle sindacali o partiti politici ed avrebbe continuato la propria difesa della sanità dell’Azienda e della provincia messinese. Questa posizione ben chiara è per evitare protagonismi e richiamare le gestioni al mantenimento delle loro mission peculiari.

“L’assetto sanitario della città” dunque “sarà monitorato” da questo gruppo, senza schierarsi contro qualcuno e “non entrando nel merito delle qualità di altri ma invitandoli a non esporre inesattezze ed attenersi alle vocazioni per cui nascono”.