Tram sfregia da Cortina Porto a viale della Libertà. “Al suo posto bus veloci”

Redazione1

Tram sfregia da Cortina Porto a viale della Libertà. “Al suo posto bus veloci”

mercoledì 14 Giugno 2017 - 14:46

Perché non abolire la linea tranviaria catalogata come mal realizzata e mal progettata anche dall’ex Dg Foti e di contro fare spazio ad autobus con corse veloci? L’idea “potrebbe sembrare una provocazione, una richiesta folle, anacronistica” ma sembra anche una boccata d’ossigeno alla condizione disastrosa in cui la città versa da quando è stata introdotto il tracciato di trasporto. A rafforzarla i consiglieri della III Circoscrizione Alessandro Cacciotto e del Comune Libero Gioveni che cuociono a puntino una intraprendente interrogazione per le istituzioni competenti quindi per il Sindaco Renato Accorinti, per l’assessore alla Viabilità e Mobilità, l’ingegnere Gaetano Cacciola e l’assessore ai Lavori Pubblici, l’ingegnere Sergio De Cola.

“Noi crediamo a quello che proponiamo, innanzitutto partendo dal percorso – dicono i consiglieri -. Da quando esiste la tranvia, la zona di Provinciale è precipitata nel baratro più assoluto. Non esiste praticamente più la strada, con seri disagi sia per i residenti ma anche e soprattutto per i commercianti, costretti a rimanere rintanati in pochissimi metri o centimetri dalle transenne tranviarie”.

Ma questa sorta di imbroglio per la comunità, perché in fondo “spacciato come panacea di tutti i trasporti di Messina” non ha fa fatto altro che sfregiare arterie di largo respiro e di cui potersi vantare per lo scenario del mare ad esempio alla Cortina del Porto da osservare durante una semplice passeggiata in auto. La Cortina che adesso accoglie navi da crociera ma anche, sottolineiamo, sbarchi di profughi è “una delle zone più belle che, forse, il mondo intero ci invidia oscurata da un vero e proprio sbarramento costituito dal passaggio del tram e dalle barriere” – descrivono Cacciotto e Gioveni.

Per il Viale della Libertà, analogo discorso. “Punto altrettanto dolente, il viale San Martino: da quando esiste il tram, non esiste più un viale degno di questo nome ma solo due lunghi marciapiedi”.

La vera onda da cavalcare è immaginare insomma il territorio peloritano all’epoca antecedente al tram.

“Macchine vetuste e di difficile riparazione, abbastanza onerosa – notano i consiglieri -, un percorso tranviario poco sicuro che ha determinato non pochi incidenti. Altro aspetto: una città cosi stretta e lunga in cui il tram serve veramente a pochi, nonostante si debba riconoscerne la sua utilità ma per chi vive solo al centro”.

Per i rappresentanti Centristi non occorre abbandonare il tram, ritornare ai bei vecchi tempi sena integrare nulla. Servirebbe impiegare il parco autobus che sta crescendo sempre di più con navette veloci che fanno la spola tra nord e sud del circuito urbano, attraversandolo trasversalmente e collegamenti a pettine con la periferia.

Potrebbe sembrare una operazione nostalgia ma, in effetti, non lo è, quanto piuttosto la voglia di vivere una mobilità sostenibile e di godere della città” – ammettono Cacciotto e Gioveni.

L’Amministrazione di Palazzo Zanca ha incaricato il prof. Gattuso di studiare un piano di mobilità urbana per il nostro comune. Gli si chieda se non fosse più consono, per far cogliere le bellezze del comprensorio, abbandonare la tranvia per restituire vivibilità alla Città dello Stretto.