Servizi sociali, ISA: “Gravi disservizi, l'assessora Santisi si dimetta”

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Servizi sociali, ISA: “Gravi disservizi, l'assessora Santisi si dimetta”

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mercoledì 07 Giugno 2017 - 17:19

L’assessora alle politiche sociali, Nina Santisi, è finita sotto il mirino del sindacato ISA. Il motivo: i gravi disservizi perpetrati negli ultimi anni nei confronti dell’utenza e dei lavoratori: “Chiediamo le immediate dimissioni per l’ingente danno causato all’utenza che ha già rinunciato al servizio e nel frattempo è deceduta e non per ultimi ai lavoratori stessi che nel corso degli anni 2015/2017 hanno percepito, con ritardi ingiustificabili, stipendi da fame dato che la cooperativa, con il benestare del Dipartimento, ha sempre pagato solo a prestazione nonostante percepisse il vuoto per pieno”.

E continua: Oggi, finalmente dopo un’estenuante battaglia lavorando in sinergia con Cittadinanza Attiva, arriva la risposta dell’Assessorato Regionale, più volte tirato in ballo per giustificare il modus operandi dell’Assessore e del Dirigente al ramo, attraverso una lettera firmata dal Dirigente Generale Mario Candore il 31 maggio scorso. A Candore e all’Assessore Carmencita Mangano era stata inviata infatti tutta la documentazione comprensiva di comunicato stampa del dottor Zaccone (il Dirigente ai servizi sociali, ndr) che dichiarava di subire forti pressioni da Palermo, ma che a quanto pare non corrispondeva alla verità. Citiamo testualmente la posizione regionale: ‘Si precisa che la suddetta tematica (compartecipazione ai servizi) non è stata oggetto di alcuna indicazione, ad eccezione di quanto rappresentato in merito all’applicazione, a far data dal 1 dicembre 2015, dell’indicatore ISEE. Si informa inoltre che il decreto d’approvazione del nuovo ISEE in sede Nazionale è stato rivisto a seguito di specifiche sentenze riguardanti la disabilità'”.

“Alla luce di quanto emerso – conclude il sindacato – chiediamo le dimissioni dell’Assessore e del Dirigente alle politiche sociali solo dopo aver chiarito a mezzo raccomandata all’utenza l’annullamento delle somme richieste e la riammissione dei disabili rinunciatari. Questo è il fallimento di un lavoro svolto in modo incompetente proprio per questo insieme a Cittadinanza Attiva è stato chiesto il commissariamento del Dipartimento!”.