Rallentamento tramvia, Gioveni chiede lumi

redme

Rallentamento tramvia, Gioveni chiede lumi

redme |
martedì 06 Giugno 2017 - 09:14

“Da più di 6 mesi ormai insiste un rallentamento a 20 Km/h sulla tranvia nel tratto di 400 metri. compreso fra le fermate Boccetta e Municipio, ma questa limitazione all’esercizio non può e non deve rimanere permanente!”
Il consigliere comunale Libero Gioveni ha chiesto di discutere in Commissione Viabilità, alla presenza dell’assessore al ramo Cacciola e del Direttore di Esercizio Atm della tranvia l’ing. Poidomani, l’ormai annosa questione del rallentamento improvviso istituito il 30 novembre 2016, anche alla luce dell’impegno preso  dall’Amministrazione di costituire una commissione tecnica per conoscerne le cause e attribuire le competenze per il ripristino del regolare esercizio tranviario.
Seppur nei mesi scorsi dall’Atm avevano tranquillizzato sui possibili riflessi negativi che questo rallentamento potesse avere sulla circolazione con un ritardo di appena 1 minuto sui tempi di percorrenza – spiega Gioveni – non si può non nutrire preoccupazione sui peggioramenti che quel tratto della tranvia può subire nel tempo.
Il profilo ondulatorio delle rotaie e i difetti di livello riscontrati, oltre a pregiudicare il confort dei passeggeri, potrebbero anche in qualche modo superare le tolleranze limite ammesse per la sicurezza, per cui occorre non abbassare la guardia e tentare di ripristinare la regolarità dell’esercizio nel tratto in questione.
E’ evidente, così come aveva ammesso l’ing. Poidomani in un’atra seduta di Commissione dedicata alla problematica, che i costi per mettere in efficienza il tratto della tranvia risultano parecchio elevati, e che né Comune, né ATM al momento possono permettersi.
Si rende necessario conoscere, pertanto – afferma l’esponente centrista – se sia stata effettivamente costituita la commissione tecnica formata anche da esponenti dell’autorità portuale come da me proposto all’Amministrazione e ai vertici Atm e se, soprattutto, si sia giunti alla conclusione su chi possa e debba effettuare i lavori sobbarcandosi i costi dell’intervento.
Le cause dell’avvallamento del binario, infatti – ricorda Gioveni a conclusione  – potrebbero essere attribuibili non al cedimento della massicciata (di competenza Atm), bensì a un cedimento strutturale del terreno e della banchina del porto che sono invece di competenza, appunto, dell’autorità portuale”.