FIT. Gli studenti chiedono maggiori tutele per i neolaureati

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FIT. Gli studenti chiedono maggiori tutele per i neolaureati

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lunedì 05 Giugno 2017 - 16:12

Addio TFA, benvenuto FIT. La Formazione Iniziale e Tirocinio rappresenta infatti il nuovo percorso formativo che dovranno seguire, una volta terminato il ciclo di studi universitario, gli aspiranti insegnanti. Introdotto a seguito dell’approvazione della “Buona scuola”, il percorso, della durata complessiva di tre anni, prevede per potervi accedere un concorso pubblico biennale a base regionale e l’inserimento tra i requisiti di concorso di 24 CFU da conseguire negli ambiti Antropo-Psico-Pedagogici e delle Metodologie Didattiche.

Ed è proprio in riferimento a quest’ultimo punto che molte associazioni universitarie italiane sono insorte negli ultimi giorni: il numero minimo di crediti necessari per poter accedere al concorso, infatti, significa di fatto per buona parte degli studenti neolaureati e laureandi sostenere ulteriori esami e, dunque, procrastinare la possibilità di poter prender parte al concorso, nonché pagare ulteriori tasse universitarie.

In tal senso, Studenti Indipendenti Unime, il collettivo facente parte di Link Coordinamento Universitario che nei giorni scorsi ha lanciato una campagna nazionale per difendere i diritti dei laureandi e laureati nell’accesso all’insegnamento, ha aderito all’iniziativa attraverso una campagna informativa che si è conclusa con l’assemblea tenutasi nei giorni scorsi nell’aula 8 del Dipartimento Civiltà Antiche e Moderne.

I partecipanti all’assemblea, che ha visto protagonisti gli interventi di Andrea Torti rappresentante di Link e Michele Bruno quale portavoce del Collettivo Studenti Indipendenti, hanno avvertito come positivo il piano generale della norma, sollevando però molti punti critici da definire al più presto. Ciò ha portato gli studenti alla stesura di un documento inviato al Rettore ed ai Direttori di Dipartimento affinché venga recepito come mozione al Senato Accademico, con il quale si richiede di:

-Rivedere i piani di studio e prevedere una riapertura straordinaria del periodo di presentazione degli stessi, non appena gli attesi decreti attuativi del Governo chiariranno i settori scientifico disciplinari (SSD, più semplicemente i titoli e i codici delle materie) dei 24 CFU previsti dalla nuova norma come requisito per il concorso, in modo da permettere l’acquisizione agli studenti senza complicare e dilatare nel tempo il proprio percorso di studi.
-Consentire ai già laureati l’iscrizione ad un semestre gratuito al fine di ottenere i 24 CFU e che tutti gli studenti possano acquisirli in forma extracurriculare, in corso, beneficiando di un ulteriore semestre gratuito.
Si richiede inoltre che sia fatta pressione affinché il Governo si impegni a:
-Chiarire al più presto i SSD, e predisporre finanziamenti per l’erogazione gratuita dei corsi negli Atenei.
-Adeguare il compenso previsto ai primi due anni di FIT, stimato attorno ai 400 euro, non adatto a garantire l’indipendenza economica del tirocinante.
-L’accesso ai benefici del diritto allo studio per i tirocinanti e per gli studenti e laureati che vorranno conseguire i 24 CFU.
-L’accettazione in via transitoria di qualsiasi esame conseguito nelle classi Antropologia, Psicologia, Pedagogia e Metodologie Didattiche prima dei decreti attuativi.
-La ripetizione del solo terzo anno di FIT per il tirocinante che non superi il vaglio dell’ultima commissione.