Minchia signor tenente cattura il pubblico del Teatro del Mela

Maria Antonella Saia

Minchia signor tenente cattura il pubblico del Teatro del Mela

lunedì 29 Maggio 2017 - 11:49

Trionfale successo per lo spettacolo diretto da Nicola Pistoia dal titolo  Minchia Signor Tenente che martedì scorso,  In occasione della giornata dedicata alle  vittime  di mafia,  ha incantato il pubblico  del Teatro del Mela.

Una brillante commedia all’italiana, dunque, che nonostante abbia affrontato un tema forte lo ha fatto con una certa leggerezza, non facendo mai mancare sui volti del  pubblico il  sorriso, l’unico modo a detta dell’autore/attore Antonio Grosso è l’unico modo per non dimenticare”.
Per la quasi totalità dello spettacolo si ride, immersi in un contesto rassicurante: la caserma di un tranquillo paesino della Sicilia, giovani carabinieri che trascorrono le loro giornate nella semplicità, tra le piccole bazzecole di provincia, il “pazzerello” di Paese che li intrattiene con le sue manie di persecuzione…
I brillanti giochi linguistici nell’incontro tra i vari dialetti, i fraintendimenti, tutti gli elementi della commedia, ben amalgamati dall’eccezionale cast, danno vita ad un ritmo fluido e divertente, spezzato tragicamente dall’irrompere sulla scena della strage di Capaci. A un certo punto, piomba la mafia, fino a quel momento sentita come qualcosa di lontano, quel “c’è ma non si vede”.

Nell’ultima parte dello spettacolo si cambia quindi registro. E più si è riso nella prima, più si rimane impietriti in quest’ultima, con le luci che si abbassano fino a far notte, da cui emergono le crude voci dei due carabinieri scelti come scorta del giudice e ormai coinvolti loro malgrado nell’immane tragedia. Non vengono messi in scena i fatti, che invece emergono dall’umanità di quegli uomini in divisa, raccontati nella normalità delle loro vite, nei loro sogni, nel semplice mondo che abitavano prima della catastrofe.
E di fronte all’impeccabile compostezza del tenente – interpretato da Giancarlo Fares – per il quale quelle morti rappresentano un onore, agli altri carabinieri non resta che una frase da dire sottovoce, l’ultimo gesto di libertà per non cedere del tutto alle gerarchie e alla legge del più forte: “Minchia Signor Tenente”!
Ancora una volta sono la vita e il coraggio di grandi uomini a ricevere la più grande standing ovation. Perché l’eroe vero è colui  che difende la vita ad ogni costo conoscendone l’autentico valore.