S. Agata di Militello: la frana fa paura, sopralluogo della Protezione civile

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S. Agata di Militello: la frana fa paura, sopralluogo della Protezione civile

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sabato 09 Febbraio 2019 - 11:14

Continua a preoccupare non poco la situazione in contrada Oliva, interessata da un grave fenomeno franoso, in particolare sulla strada Serramola – Pileci, le cui proporzioni sono aumentate nel corso della notte. Si è svolto un nuovo sopralluogo alla presenza dei tecnici del Dipartimento della Protezione civile regionale, architetti Maurizio Venuto e Francesco Benedetti, del vice sindaco Calogero Pedalà, con il responsabile del servizio comunale di Protezione civile architetto Rosalia Gentile ed il funzionario dell’ufficio tecnico geometra Luigi Rundo.
Evidenziato come il movimento franoso interessi una superficie di scivolamento superiore a 12 ettari, con salti di quota variabili da due ad oltre quattro metri ed un picco di circa sette metri lungo la corona di frana. All’interno del corpo di frana non ci sono edifici abitati ma risultano danneggiati gravemente alcuni edifici rurali.
Isolati diversi fabbricati abitati, al di là del corpo di frana, così come i terreni di aziende agricole e zootecniche. Confermati i danni alla condotta idrica della sorgente Peluso, ed ai cunettoni di convogliamento delle acque, mentre le linee elettriche erano già state disalimentate dai tecnici dell’Enel.
“Nell’intera zona è stato ovviamente interdetto l’accesso, previsto un intervento di somma urgenza per rendere disponibile un percorso alternativo per raggiungere le zone ed i terreni rimasti isolati – afferma il vice sindaco Calogero Pedalà – . Per la fornitura idrica nelle contrade rimaste senz’acqua stiamo provvedendo con il servizio autobotte e con apposite manovre sulle saracinesche presso la sorgente Priola, in modo da garantire l’approvvigionamento almeno a giorni alterni. e la situazione continua ad essere tenuta sotto stretta osservazione – conclude l’assessore Pedalà –. La prossima settimana ci saranno nuove verifiche tecniche da parte della Protezione civile ai fini di un piano di messa in sicurezza dell’area”.