Agenzia di viaggio truffava clienti: attività sospesa e titolare interdetta per appropriazione indebita

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Agenzia di viaggio truffava clienti: attività sospesa e titolare interdetta per appropriazione indebita

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giovedì 03 Gennaio 2019 - 10:19

Truffa aggravata ed appropriazione indebita. Sono questi i reati che sarebbero stati commessi dalla titolare di un’agenzia di viaggi di Brolo, una pattese di 35 anni, ai danni danni dei propri clienti. In tal senso, i carabinieri hanno notificato nei confronti della donna un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva dall’esercizio dell’attività d’impresa; l’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta del sostituto procuratore della locale Procura della Repubblica, Alice Parialò.
Il provvedimento deriva dagli esiti delle indagini condotte dai carabinieri della Stazione di Brolo in relazione a numerose denunce raccolte sin dal mese di agosto 2018: partendo da tali elementi, i militari, in poco tempo, sono stati in grado di ricostruire almeno quindici episodi di truffa ed uno di appropriazione indebita tutti aggravati e commessi con un ormai consolidato modus procedendi. In particolare, con specifico riferimento alle truffe, l’indagata, con intento chiaramente fraudolento, era solita indurre in errore i potenziali clienti prospettando loro offerte particolarmente vantaggiose per l’acquisto di pacchetti vacanze in tutto il mondo, di fatto inesistenti o comunque organizzati a condizioni differenti da quelle pattuite, riuscendo a farsi consegnare, mediante pagamenti in contanti, bonifici bancari o ricariche postepay, cospicue somme di denaro di importo variabile dai 300 ai 2.000 euro senza corrispondere le prestazioni richieste. Allorquando il cliente non trovava riscontro rispetto a quanto contrattato, la donna forniva prontamente rassicurazioni, asserendo lei stessa di essere stata vittima di raggiri e promettendo la restituzione delle somme, anche talvolta corrispondendo assegni privi di copertura.
Le circostanze aggravanti contestate dal Giudice consistono nell’abuso di prestazione d’opera e della minorata difesa, in quest’ultimo caso, infatti, l’utilizzo di strumenti informatici e la distanza geografica tra truffatrice e parti offese non consentiva a queste ultime di poter effettuare un efficace controllo preventivo sull’effettiva esistenza della merce e sull’identità della controparte, ponendo gli acquirenti in una vera e propria posizione di debolezza.
Le indagini condotte dai carabinieri, ancora, sono state corroborate dal sequestro preventivo, effettuato lo scorso mese di dicembre, di ben cinque carte prepagate rinvenute nella disponibilità dell’indagata e sulle quali confluivano le somme di danaro versate dagli ignari clienti della sua agenzia.
Le approfondite risultanze complessive delle indagini svolte dai carabinieri, quindi, sono state fatte proprie dall’autorità giudiziaria che ha emesso l’odierno provvedimento ritenuto idoneo ad interrompere una lunga serie di reati posti in essere con un rodato meccanismo che massimizzava gli illeciti profitti dell’indagata a scapito di inesperti e ignari cittadini.