Reati economici: Procura, Gdf e Agenzia delle Entrate siglano protocollo d'intesa

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Reati economici: Procura, Gdf e Agenzia delle Entrate siglano protocollo d'intesa

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martedì 12 Febbraio 2019 - 13:10

Flussi comunicativi più rapidi attraverso l’uso di procedure informatizzate, notizie di reato integrate mediante l’apporto di eventuali nuove informazioni, aggiornamento costante sugli sviluppi e sugli esiti dei procedimenti penali per reati tributari. È questo l’obiettivo che si pone il protocollo d’intesa siglato oggi dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Maurizio De Lucia, dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, Vincenzo Tomei, e dal Direttore Regionale della Sicilia dell’Agenzia delle Entrate, Pasquale Stellacci, dando così avvio ad una proficua collaborazione istituzionale per contrastare i reati economici.

L’accordo, che segue quelli già siglati presso le Procure di Agrigento, Catania, Enna e Ragusa, mira dunque a intensificare il dialogo tra Procura, Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, semplificando le reciproche attività riguardanti illeciti tributari di rilevanza penale allo scopo di contrastare efficacemente l’evasione fiscale e i reati tributari in materia di imposte sui redditi e Iva. Un ulteriore punto di forza del protocollo è costituito dalle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 in materia di redditi derivanti da attività penalmente illecite. In particolare, nei casi in cui la magistratura inquirente, nell’ambito di proprie indagini, venga a conoscenza dell’avvenuto conseguimento di proventi o vantaggi illeciti, informerà tempestivamente gli uffici dell’Agenzia delle Entrate per il conseguente recupero delle somme evase, oppure la Guardia di Finanza qualora fossero necessari ulteriori approfondimenti di indagini.

Grazie alle procedure elaborate e formalizzate attraverso l’Accordo di Collaborazione, sarà possibile garantire ulteriormente la tutela degli interessi erariali attraverso più incisive procedure operative che consentiranno di assicurare alla giustizia, attraverso l’applicazione di misure cautelari del credito quali il sequestro e la successiva confisca per equivalente, le somme sottratte dalle casse del Fisco.