Laimo: "Si rubano indumenti e si rivendono al mercatino delle pulci"

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Laimo: "Si rubano indumenti e si rivendono al mercatino delle pulci"

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lunedì 14 Gennaio 2019 - 10:25
Ogni domenica mattina nell’area di Giostra tante persone offrono, scambiano o vendono dietro offerta oggetti usati; ultimamente però la situazione è divenuta insostenibile: abiti, scatoloni, vecchi oggetti ed immondizia di ogni genere vengono lasciati in tutta l’area, creando non pochi disagi agli operatori di MessinaServizi o persino ai mercatali che il martedì successivo ritrovano i propri stalli invasi da uno spettacolo indecoroso.
Ad accendere i riflettori sulla vicenda è il consigliere della V Circoscrizione Franco Laimo, secondo il quale bisognerebbe regolamentare questa attività all’interno dell’area in questione evitando abusivismi, il cui risultato si tramuta poi in inciviltà e degrado.
Laimo aggiunge che diversi soggetti ignoti, soprattutto nelle notti tra il sabato e la domenica, riescono ad impossessarsi di vestiti usati prendendoli dai cassoni adibiti alla raccolta di indumenti, (utili per le classi meno agiate), posti lungo le vie della città, per poi rivenderli la domenica mattina al “mercatino delle pulci”.
Il metodo utilizzato è quello di un lungo bastone con all’estremità un uncino, che permette di tirar fuori qualunque abito posto nel cassone dai cittadini volenterosi e sensibili. “Una sera racconta Laimo – mi sono imbattuto in tre soggetti che da un cassone ubicato sul viale Regina Elena, stavano facendo razzìa di abiti da destinare ai poveri, ma al mio arrivo però sono scappati via”. Tantissime le lamentele dei residenti.
“Il mercatino dell’usato ha una sua provenienza storica – rileva Laimo – possiede una valenza ottimale riguardo lo scopo della compravendita e ottimizza l’energia del prodotto, in quanto vi è alla base la cosiddetta economia spicciola, ma a Messina no, il nostro ‘mercatino delle pulci’ non esegue le dinamiche corrette di un mercatino normale per colpa dei più incivili.
Lo scopo del mercatino dell’usato dovrebbe essere quello della ricerca del risparmio, ma anche la relazione e l’unione di svariati ceti sociali, la passione del vintage e del riciclo, auspicando maggiori controlli in merito, soprattutto per chi sfrutta poi le situazioni meno fortunate per trarre propri (irrisori) vantaggi.