Morte fratellini Messina, la Procura indaga su ritardi nell'intervento

Redazione

Morte fratellini Messina, la Procura indaga su ritardi nell'intervento

sabato 23 Giugno 2018 - 23:24

La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta in riferimento ai presunti ritardi d’intervento dei vigili del fuoco per l’incendio in via dei Mille, dove persero la vita i fratellini Francesco e Raniero Messina.
Secondo quanto trapelato dal Palazzo di Giustizia, il procuratore Annalisa Arena coadiuvato dal procuratore capo Maurizio De Lucia sta cercando di fare piena luce sul possibile ritardo con cui sono stati allertati i vigili del fuoco. Infatti, fra la prima chiamata di richiesta di intervento al numero unico d’emergenza e la successiva chiamata con richiesta di intervento dei pompieri, sarebbero trascorsi 6 minuti.
I magistrati della Procura di Messina stanno cercando di accertare eventuali responsabilità. I primi soccorritori, fra i quali alcuni parenti, hanno infatti lamentato ritardi nell’intervento dei vigili del fuoco. Ritardo che a questo punto non sarebbe imputabile ai pompieri di Messina cui la richiesta d’intervento è giunta alle 4,13, ovvero sei minuto dopo la prima chiamata giunta al centralino unico.
Le polemiche sulla centrale unica operativa
“Se le indagini in corso confermeranno i fatti riportati dalla stampa sui ritardi nei soccorsi per l’incendio di Messina nel quale sono morti due fratellini, avremo riprova del fatto che la centrale unica operativa 112, cosi’ come impostata, rischia di ritardare le operazioni di intervento a svantaggio di chi e’ in difficolta’”. Lo dice l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia. “Lo smistamento delle chiamate nella notte del rogo del 15 giugno nella citta’ siciliana avrebbe ritardato, come sostenuto dai pompieri, la partenza dei soccorsi di sei minuti – prosegue Labriola -. Prima di avvisare i vigili del fuoco, il 112 avrebbe infatti chiamato la polizia e l’ambulanza. La modalita’ di recepimento della direttiva europea sulla centrale unica operativa, come sostenuto anche dal presidente della Societa’ italiana sistema 118, Mario Balzanelli, non funziona. L’Unione europea, tra l’altro, non ha mai parlato di sostituzione del vecchio sistema con la centrale unica, bensi’ di un numero parallelo. Ci troviamo di fronte a una modalita’ sbagliata, che ci fa fare un enorme passo indietro. Invito il ministro della Salute Grillo e il ministro dell’Interno Salvini ad attuare le opportune verifiche, per ristabilire quanto prima regole e modalita’ idonee alla tutela della vita e della sicurezza”