Meta 24 giugno, 5 Stelle: "Attacchi predatori con parole mielose. Cureremo nostri principi da prima forza cittadina. Non disertate urne"

Redazione1

Meta 24 giugno, 5 Stelle: "Attacchi predatori con parole mielose. Cureremo nostri principi da prima forza cittadina. Non disertate urne"

lunedì 18 Giugno 2018 - 13:17

“La Città che crede nel cambiamento ha vinto. Non ragioniamo in termini di vantaggio, utilitaristici. Abbiamo gettato fondamenta per presentarci più forti di prima nella prossima tornata elettorale. Rappresenteremo al meglio chi ci ha votati. Non possiamo appoggiare programmi che contengono i tram che volano, chi vuole abolire le Partecipate e i Dipartimenti del Comune: che questo sia chiaro. Io ho messo e ci metterò le mie competenze di tecnico, quelle che mi hanno fatto sempre agire per il bene di questa comunità, mentre il mio operato è stato in qualche episodio criticato, per esempio nella funzione di Capo del Genio Civile nella gestione dei fondi destinati all’alluvione di Giampilieri nel 2009, però ho dimostrato di aver fatto risparmiare 14 milioni di euro evitando le consulenze esterne. Io ho querelato chi ha dichiarato qualcosa di diverso dagli atti, senza neanche leggere e studiare le carte”. Così Gaetano Sciacca, primo consigliere eletto del Movimento 5 Stelle, si propone durante e a margine della conferenza stampa dedicata all’esito delle Amministrative del 10 giugno oggi, nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Con lui i deputati Valentina Zafarana e Antonio De Luca insieme ai colleghi di lista che hanno la possibilità di entrare fino al settimo classificato con più voti, in caso di vittoria di Cateno De Luca.

“Ringrazio Gaetano Sciacca che ha voluto fare questa esperienza con noi – chiarisce la parlamentare Zafarana -. La necessità che avevano era rimarcare la posizione che era stata già presa. Il M5S ha escluso sia Bramanti che De Luca. I paletti sono non fare accordi elettorali, se anche ci fosse stato uno Sciacca gemello dall’altra parte. Messina ha bisogno di interventi shock quindi deve avere mani libere. Non lo riconosciamo negli altri, si prospettano due menzogne. Un falso civismo di Bramanti (lo conferma la scelta degli ultimi tre assessori che fanno capo a Genovese, Germanà e Amata) e il finto liberismo di De Luca che è passato da Lombardo a Udc”.

Antonio De Luca osserva: “Cateno che ha fatto entusiasmare e ha infiammato la sua piazza ma non ha pensato che noi abbiamo già una rete che non è facile da intaccare. Come argomenti ha utilizzato il Patto di governo fatto con la Lega. A causa dell legge elettorale Rosatellum non avremmo potuto fare il Governo centrale, senza indicare un Premier comune. Nelle Amministrative questo è precluso, anzi lo è in qualunque contesto locale. Se i cittadini avessero voluto, non avremmo potuto farlo. Il termine apparentamento non consente alla forza politica di fare ciò che vogliamo: non andiamo in Consiglio Comunale per far cadere in sindaco, andiamo per denunciare eventuali storture, per affermare i principi cardine del nostro statuto”.

“Entrambe le posizioni sono agli antipodi dei Cinquestelle – prosegue De Luca 5 Stelle -. Altra cosa antipatica ed invadente è stata accalappiare attraverso una promessa di interscambio. È mercimonio. Ma l’etica e la morale che fine hanno fatto? Le forze politiche che ci sono al ballottaggio devono finirla di parlare di tram volanti ma devono parlare di come risolvere gli allagamenti della città”. Dunque emerge l’aspetto degli “attacchi predatori”, come li denomina il pentastellato dell’Ars, attacchi che si materializzano “con parole mielose” ma che nascondono una metodica da far accapponare la pelle. Chi più chi meno degli eletti o presunti tali, dal momento che i dati sono da ratificare, è stato contattato da telefonate allettanti di “amici di Cateno De Luca” per farlo precipitare nella ragnatela delle poltrone.

Giuseppe Schepis arrivato al sesto posto nella lista: “Noi siamo democratici e rispettiamo i nostri elettori”. Francesco Cipolla è il settimo arrivato ribadisce la totale esclusione di apparentamento. Cristina Cannistrà quinta nella lista degli eletti e già coordinatrice della Consulta delle Associazioni dei Servizi Sociali al Comune potrebbe essere ipoteticamente una Presidente di Commissione al ramo e dice: “Viviamo di coerenza. Nel 2013 avevamo raggiunto una soglia bassissima, ora potremo governare con partecipazione. Paolo Mangano 22enne quarto nella lista e il più giovane: “Siamo seguiti da gente con esperienza come Sciacca e siamo felici di essere parte della classe dirigente. Andrea Argento: “Mi lascia molto perplesso l’atteggiamento del Centrodestra manifestato da entrambi i candidati, noi siamo differenti nei metodi e nei contenuti. La stella polare è la coerenza. Rappresentanza maggiore non ci interessa”.

“Intendo denunciare lo squallore della pratica – riprende Antonio De Luca – candidando qualunque essere umano come ha fatto il leader di Sicilia Vera e ottenendo lo zero come risultato d’Aula. Mi riferisco ad attacchi predatori perché credono di applicare il potere offrendo quello che sarebbe accettato volentieri forse da chiunque, tranne dal nostro Movimento. Noi reclameremo tutto ciò che c’è da reclamare e che ci tocca per numero di preferenze acquisite nella trasparenza, quindi anche la Presidenza del Consiglio comunale, anche se lì ci sono altri equilibri da rispettare“.

Zafarana: “Il modello del Governo azionale non è replicabile. Quando e dove si tratta di arraffare poltrone, è arduo convivere, lo vedo tutti i giorni da cinque anni a questa parte, l’ho cisto con l’Amministrazione Crocetta. Ci sentiamo a posto con la nostra coscienza, l’elettorato si prenderà le sue responsabilità”.

“L’elettorato confonde a volte l’emotività con i contenuti – tuona De Luca -. Grillo non si è mai candidato, ha inviato un messaggio. A Sciacca chiediamo di risolvere il default, il dissesto idrogeologico”. “Qual è l’offerta di De Luca? Il mancato 5% delle sue liste si è rivelato inconsistente – ancora Zafarana -. L’armonia sinergica deve sapersi conquistare. Noi abbiamo piazzato un amministratore come Sciacca”. In tutta questa “guerriglia ideologica e di condotta”, con questa forma di repulsione verso i candidati al ballottaggio, il rischio è di spingere la gente lontana dalle nuove operazioni di voto. Ma è lo stesso Antonio De Luca ad interpretare la volontà del suo schieramento: “Non occorre disertare i seggi. Non si deve fare. L’elettorato sa cosa scegliere”.