De Luca senza freni: "Basta omertà, Sciacca restituisca i 314 mila euro"

Redazione MessinaOggi.it

De Luca senza freni: "Basta omertà, Sciacca restituisca i 314 mila euro"

mercoledì 06 Giugno 2018 - 18:09

I giorni passano, il 10 giugno si avvicina sempre più, e se da un lato sale l’attesa per il verdetto che definirà chi sarà il primo cittadino di Messina, si caratterizza per un trend ancor più crescente il livello dei toni che stanno accompagnando una vera e propria battaglia elettorale all’ultimo sangue tra tutte le parti in gioco, nessun candidato escluso.

A tenere banco questa volta è la polemica tra Gaetano Sciacca e Cateno De Luca. Quest’ultimo, aggiungendo carne al fuoco delle precedenti schermaglie ha invitato l’avversario a porre fine ad al presunto atteggiamento omertoso lamentato da De Luca e a restituire 314 mila euro, compenso legato ai lavori di messa in sicurezza del villaggio di Giampilieri.

“Gaetano Sciacca riversa su di me una serie di insulti, rimestando la solita melma di fandonie pescata dai motori di ricerca. Questo non mi turba più di tanto, sebbene mi sia toccato scomodare oggi due legali per smentirlo con dati di fatto incontestabili” ammonisce De Luca che rilancia:” Quello che più mi sorprende e mi inquieta è che il mio avversario non risponde nel merito degli interrogativi sollevati nella interrogazione parlamentare da me depositata. Cosa lo trattiene? Mancanza di argomenti o qualche inconfessabile timore? Per sua fortuna i giornalisti – in tutt’altre faccende affaccendati – non lo incalzano, né lo sollecitano a chiarire. Io che, invece, desidero conoscere la verità sui fatti denunziati lo invito, ancora una volta, a superare ogni timidezza ed a partecipare alla nostra manifestazione di giovedì 7 per un sereno confronto basato sugli atti in possesso dei competenti uffici della Regione Siciliana.”

“Per quanto riguarda le mie – peraltro già note – vicende giudiziarie, alle quali l’ing. Sciacca ha dato un’errata, calunniosa e fuorviante interpretazione, invito a leggere le precisazioni formulate dai miei legali, Prof. Avv. Carlo Taormina ed Avv. Giuseppe Cozzo, auspicando che venga rispettato (almeno) il mio diritto di replicare a dichiarazioni infamanti e/o calunniose diffuse a mezzo stampa.”