Antonio Presti sospende il Rito della Luce e invita a riscoprire la potenza del Silenzio

Maria Antonella Saia

Antonio Presti sospende il Rito della Luce e invita a riscoprire la potenza del Silenzio

mercoledì 06 Giugno 2018 - 12:58

L’estate sta  arrivando e con essa il tradizionale appuntamento con il Rito della Luce che ci attende  ai piedi della “Piramide – 38° parallelo” e che quest’anno si arricchisce di un’ulteriore significato che diventa  necessità: la Responsabilità del Silenzio. Dice Antonio Presti: “É un bisogno antico e urgente, insieme materno e universale. Il paradigma emotivo di una mia irrinunciabile – e mai rinnegata – ricerca di Luce e conoscenza, densa dell’umanità di un lutto che comunque si fa canto”.
Il Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte chiede di rispettare e sostenere questo suo sentimento, e invita tutti alla rinuncia del rito alla Piramide, scegliendo così “il rito etico del distacco e del silenzio, della dissolvenza che si proietta questa volta in una semina interiore, silenziosa”. Antonio Presti precisa: “Il silenzio non è assenza o vuoto, ma ascolto universale”. E sente la necessità di ricostituire una pace violata, in nome di quella Libertà che ha contraddistinto tutta la vita della storia di Fiumara d’Arte.
“La recente scomparsa di mia Madre e degli artisti Mauro Staccioli, autore dell’opera Piramide – 38° Parallelo, e di Hidetoshi Nagasawa, noto per aver realizzato Stanza di Barca d’Oro nella Fiumara d’Arte, sono una grande ferita che ha sconvolto il mio cuore. Poi, successivamente, la negazione delle Rocce e la violazione del Parco di Fiumara d’Arte per mano delinquenziale e mafiosa arrivata anche sui lavori di restauro del Parco Fiumara d’Arte, hanno contribuito ulteriormente ad intralciare il cammino della Bellezza, mortificandolo e offendendolo.”
Ritorna quel bisogno di dimenticare “tutto l’avido cieco mondo delle umane ristrettezze”.

Dalle viscere della stanza di Barca D’oro, chiusa per cento anni… alla trascendenza della Piramide è maturato adesso il tempo della Rigenerazione, probabilmente in un “altrove” inedito del tacere significante. Quel filo d’oro costruito con l’onestà del nostro sogno di Bellezza e Conoscenza non può spezzarsi e non si spezzerà. Il Rito siamo noi, ogni giorno, laddove seminiamo il germe dell’Utopia. Lì, dove nessuna energia si disperde, dove non ci può essere più occasione mancante ma sempre il suo seminare fecondo. Laddove si perpetua e regna la capacità del dono e del donare. “Perché la Bellezza è un diritto universale – dice Antonio Presti – e non può esserci macigno tanto grave sul cuore che possa frenare il sogno, lo stupore, la meraviglia. Il rito alla Piramide quest’anno non si farà. Vi chiedo di rinunciare insieme a me, rispettando e sostenendo questo sentimento di assordante rinuncia. Certamente nei giorni prossimi al solstizio d’estate – dal 21 al 24 giugno – la Piramide sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 20 e sarà visitabile liberamente: quello è un luogo dell’Umanità”.
La Fondazione e il Presidente auspicano che nel prossimo futuro ci si possa incontrare laddove la semina è più urgente: per le strade, nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche, nelle periferie, e di ritrovarci sempre “guerrieri di luce” in quei luoghi di mancamento dove è tempo di restituire la Bellezza grazie al rito di rinascita che ci ha insegnato il “Sole”.
“…Con lo stupore si inizia ed anche con lo stupore si termina, e tuttavia non è un cammino vano… ”
Queste le parole con cui  il fondatore di Fiumara d’arte ci invita ad accogliere la sua richiesta.