Amam, la transazione con Enel e quella spada di Damocle da 12 milioni

Antonio Macauda

Amam, la transazione con Enel e quella spada di Damocle da 12 milioni

mercoledì 06 Giugno 2018 - 16:06

E’ stato uno dei temi caldi di questa gestione dell’Amam, che negli ultimi mesi ha creato non pochi problemi all’interno dell’azienda. C’è comunque fiducia ed ottimismo affinchè l’azienda del viale Giostra possa concretizzare la transazione con l’Enel, garantendosi così la possibilità di poter garantire la dilazione del debito di 36 milioni. L’accordo inizialmente raggiunto prevedeva il pagamento di 30 milioni di euro in 4 anni, necessario per bloccare il decreto ingiuntivo di 12 milioni di euro provvisoriamente esecutivo risalente al 2013.

Una vera e propria spada di Damocle, che non penderebbe più sull’azienda in caso di avvenuta transazione, altrimenti gli scenari che si aprirebbero sarebbero tutt’altro che idilliaci. Non è un segreto che sulla gestione della transazione con Enel si sia consumata la rottura tra l’ex presidente Leonardo Termini e il direttore generale Claudio Cipollini. Ma anche l’amministrazione comunale mostrò non pochi dubbi sulla gestione dell’accordo, soprattutto per quel che concerne la propria sostenibilità e fattibilità economica. Da qui il cambio alla guida dell’azienda partecipata, che ha fatto tornare l’operazione ad una fase interlocutoria, nel senso che si stanno studiando tutti i modi per rendere sostenibile l’operazione. Lo stesso direttore generale, Claudio Cipollini, dichiara: “Stiamo lavorando con l’amministratore Bonanno affinchè la transazione con Enel vada a buon fine e, perché no, magari garantendo condizioni migliori per l’azienda”.