L'irrilevanza morale del PD. Di Pericle

Redazione

L'irrilevanza morale del PD. Di Pericle

domenica 11 Marzo 2018 - 10:37

Il M5S non solo ha vinto ma incrementerà il consenso sia che governi sia che venga tagliato fuori da giochi di palazzo. Il PD è vittima della sua presunta superiorità morale.

In democrazia il voto deve essere rispettato e gli elettori (tanti) hanno espresso il loro giudizio. La lettura è chiara e limpida: sconfitta del patto del Nazareno e cancellazione dei cosiddetti cespugli. Hanno vinto il M5Stelle e la Lega. In nessuna elezione recente il risultato è stato così chiaro. Le analisi che vengono fatte per la composizione del nuovo governo non possono prescindere da questa lettura e da questo dato obiettivo. Nonostante ciò, in tanti ancora disquisiscono del PD e delle voglie del suo segretario.

È umiliante, per quanti si riconoscono nel PD, non riconoscere che il Bomba di Rignano li ha rilegati nel ghetto della protervia e della supponenza, ma soprattutto è inconcepibile ancora una volta legare i valori della sinistra ad un personaggio che esprime solo ed esclusivamente il proprio “IO“. Quanti pensano che il PD è fondamentale nella formazione del nuovo governo millantano e vogliono obnubilare la realtà dei fatti. Il PD è un partito alla deriva, privo di contenuti e progettualità per il Paese, lontano dai bisogni dei cittadini ed estraneo ai cambiamenti sociali. È divenuto solo una cricca che con ogni mezzo vuole mantenere inalterati i privilegi della sua classe dirigente.

La Sicilia fotografa la vera natura del PD e dipinge il carattere della cosiddetta classe dirigente. Faraone e Cardinale, i Re Magi del renzismo, sono stati sonoramente umiliati dal voto dei Siciliani ma nonostante ciò si sono impadroniti di una poltrona in Parlamento direttamente o mediante la progenie. La vergogna della sconfitta è superata dall’arroganza del seggio. Torna in mente un passo dei Vicerè : ” …. quando c’era il Re eravamo Vicerè…. ora che si vota, lo zio siede in Parlamento…”. Ma forse qualcosa è cambiato e anche questi personaggetti, nominati, dovranno abbassare la cresta. Sarebbe piaciuto ( lo avremmo molto apprezzato)  che lo statista Lotti rivolgesse le critiche rivolte al Ministro Orlando anche a Faraone e Cardinale. Più semplicemente: se lo spezzino Ministro della Giustizia è stato sconfitto nell’uninominale e nominato nel plurinominale, i dioscuri siciliani del Vate non hanno avuto il coraggio di presentarsi nell’uninominale (ove avremmo apprezzato il loro consenso). C’è stato però un miracolo: #ciaone non è riuscito nemmeno a essere nominato. Il Paese ha bisogno di un governo ed in una Repubblica parlamentare è necessaria una maggioranza.

Il PD con il suo Renzi e i legulei nominati dallo stesso, ritiene di potere dare le carte. I poverini non hanno capito che il M5S non solo ha vinto le elezioni, ma resta vincente anche se viene tagliato fuori da giochi di palazzo. Appare chiaro che se il M5S avrà responsabilità di governo aumenterà il proprio consenso perché fra i primi atti: dimezzerà lo stipendio dei parlamentari, taglierà gli emolumenti dei boiardi delle FS, Enel, Finmeccanica etc e ridurrà o annullerà i Cda delle partecipate. Questi provvedimenti saranno valutati positivamente dai cittadini. Nel caso in cui il partito di maggioranza relativa (M5S) dovesse essere estromesso dal governo, gli elettori si sentirebbero defraudati del loro voto ossia umiliati e buggerati da alchimie indigeribili.

Il PD quindi è fuori gioco ed assomiglia al bambino che piagnucola e batte i piedi perchè privato del giocattolo. Sarebbe molto dignitoso accettare di avere governato male, chiedere scusa a quanti hanno creduto al racconto delle favole e alla protervia arrogante dello storytelling , soprattutto prendere coscienza della dicotomia fra la vita dei cittadini e le sale damascate di Villa d’Este a Capalbio. Sembra facile…ma resta il macigno della supposta superiorità che rende irrilevante la stessa morale.