Verso le Politiche, con Potere al Popolo la sinistra si rifà il look

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Verso le Politiche, con Potere al Popolo la sinistra si rifà il look

sabato 03 Febbraio 2018 - 17:36

C’è una sinistra oltre Liberi e Uguali, che vuole tornare alle proprie origini, riproporre battaglie vecchie ma sempre attuali come quelle per il rispetto dei diritti individuali, ma soprattutto quello del diritto più importante di tutti: quello al lavoro. Questo è Potere al Popolo, che per le elezioni del 4 marzo prossimo per il rinnovo di camera e Senato si presenta nei collegi uninominali e plurinominali di Messina, affidandosi in quest’ultimo caso ad Andrea Abbate, Samanta Cinnirella, Placido Giordano e Stefania Zingale.
Per il Senato corrono Luca Antonio Cangemi, Annalaura Russo, Santino Bonfiglio ed Eveline Amari. Nei collegi uninominali, a Messina c’è Andrea Abbate mentre a Barcellona Pozzo di Gotto corre Fabio Cannizzaro. Per il Senato, collegio uninominale, c’è Annalaura Russo. I temi sono quelli della sinistra dura e pura, azzeramento della Legge Fornero e del Jobs Act così come della Nuova Scuola, mentre si incomincia ad intravedere un crescente euroscetticismo, una novità rispetto all’esperienza dell’Altra Europa, al fianco del Premier greco Tsipras. I candidati sono stati presentati questa mattina a Palazzo Zanca, tra questi c’è anche Annalaura Russo: “Potere al Popolo non è un esperimento elettorale, questa realtà nasce da assemblee fatte in tutta Italia, quindi che non ha nulla a che vedere con i partiti tradizionali, Liberi e Uguali compreso. Abbiamo discusso della povertà sempre più crescente, dei piccoli imprenditori  che chiudono bottega e delal classe media ormai in ginocchio, siamo partiti da lì, vogliamo riappropriarci dei nostri diritti. Puntiamo alla salvaguardia dei beni comuni, ad un servizio sanitario interamente pubblico, Leggi come la Fornero o il Jobs Act hanno tolto diritti, noi vogliamo darli”. 
Uno sguardo critico anche all’Europa: “L’Europa delle banche non è la nostra Europa – ha dichiarato – la Bce è formata dalle banche private, la finanza deve lasciare spazio ai popoli. Così come volevano i padri fondatori dell’Europa, quella che conosciamo adesso ha portato solo sfaceli”.