Istituzione ZES a Messina, Sicindustria e il cdx in Consiglio comunale scrivono a Musumeci

Paolo Mustica

Istituzione ZES a Messina, Sicindustria e il cdx in Consiglio comunale scrivono a Musumeci

martedì 05 Dicembre 2017 - 11:04

Chiediamo un forte impegno al Governo regionale nel supportare l’istituzione di questo strumento strategico per lo sviluppo dell’intero territorio metropolitano”. Dopo CapitaleMessina, anche la sezione messinese di Sicindustria lancia un monito al Governo Musumeci, ospite domani, mercoledì 6 dicembre, a Roma, dove si terranno una serie di incontri di importanza strategica per il rilancio economico della Sicilia, specie di Messina. Infatti, proprio nella città capitolina si discuterà, durante la Conferenza unificata Stato-Regioni che si terrà nel corso del pomeriggio, di un ordine del giorno avente come titolo “Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente l’istituzione delle zone economiche speciali (ZES)”. In tal senso, la mission del Governo regionale dovrebbe essere abbastanza chiara: esortare il Governo nazionale a istituire un terzo polo ZES, la cui istituzione nel caso siciliano andrebbe a beneficio della città metropolitana di Messina. Infatti, secondo il cosiddetto Decreto Sud (convertito poi in legge, esattamente la 123/2017), possono beneficiare dello status di Zona economica speciale soltanto due città per regione, che nel caso siciliano saranno molto probabilmente, sulla base di quanto si apprende dalle dichiarazioni fatte dal Governo nazionale, Catania-Augusta e Palermo. Vale la pena ricordare che l’obiettivo delle ZES, la cui eventuale istituzione è subordinata all’esistenza nella zona in cui dovrebbe ricadere di un’area portuale collegata alla rete transeuropea dei trasporti, è favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese in dette aree”.

“L’attivazione di Zes – si legge nella nota di Sicindustria Messina – va inclusa in una visione complessiva, che guardi alla logistica nel meridione e all’adeguamento della dotazione infrastrutturale, solo fattore in grado di riagganciare lo sviluppo, migliorando l’accessibilità delle aree meridionali, al loro interno, lungo le direttici nord-sud e nel bacino del Mediterraneo.

Mercoledì a Roma è previsto un’importante appuntamento per noi messinesi: nel pomeriggio si riunirà la Conferenza Unificata Stato-Regioni con al terzo punto dell’ordine del giorno il ‘Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente l’istituzione delle zone economiche speciali (ZES)’. In considerazione degli obiettivi strategici complessivi della Zona Economica Speciale, riteniamo che le motivazioni con le quali si tende a dare la priorità ai bacini portuali di Catania e Palermo non possano costituire un limite per il nuovo Governo Regionale ad attivarsi presso la prossima Conferenza Stato-Regioni per l’istituzione di una Zona Economica Speciale messinese. Infatti, la legge 3 agosto 2017, n. 123 lega l’istituzione della ZES, coerentemente con le direttive comunitarie, all’esistenza di un’area portuale, collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), confermando un rapporto imprescindibile tra portualità, capacità logistica e sviluppo. Si omette spesso che la rete transeuropea dei trasporti prevede una struttura a doppio livello, comprendente una rete centrale (core network) e una rete globale (comprehensive network). Alla prima è affidato il compito di collegare gli Stati membri dell’Unione fra loro e con i Paesi confinanti extra UE. La rete “comprehensive” rappresenta, invece, la base delle TEN-T, avendo la funzione di garantire, all’interno dei singoli Stati membri, la coesione, sia territoriale, sia economico-sociale. Il “sistema portuale Messina”, che si configura come uno snodo lungo il quinto Corridoio della Rete TEN-T (Helsinky – Palermo/Valletta), è presente nella  “comprehensive network” con i porti di Messina e Milazzo; alla stessa stregua di  Catania, inclusa nella rete “comprehensive” lo scorso giugno.

L’istituzione della ZES a Messina costituirebbe un veicolo imprescindibile per ricostruire le condizioni di una ripresa strutturale dell’economia e dei comparti manifatturieri. E le esperienze già monitorate in altre aree europee dimostrano che proprio i territori maggiormente svantaggiati dal punto di vista della densità industriale possono trarre i maggiori benefici da una politica di attrazione degli investimenti”.

In merito a tale vicenda sono intervenuti anche i capigruppo in Consiglio comunale del centro destra messinese, i quali hanno scritto una lettera aperta al Presidente Musumeci: “La particolarità e la valenza strategica dello snodo costituito dai porti di Milazzo e Messina, consente la previsione di una terza ZES in Sicilia che potrebbe comprendere l’area di Giammoro, il Porto di Messina e lo sviluppo della logistica a Tremestieri. Confidiamo in un suo autorevole intervento”.