Occupanti ex Anffas, Mucciardi: Sfrattati hanno mia solidarietà

Redazione1

Occupanti ex Anffas, Mucciardi: Sfrattati hanno mia solidarietà

giovedì 29 Giugno 2017 - 19:01

Sulla posizione difensiva assunta dal sindacato “Fronte Popolare Autorganizzato – SI Cobas Messina”, verso i 6 nuclei familiari, con 15 bambini ed una donna in stato di gravidanza occupanti un immobile comunale del V Quartiere, arriva il commento di vicinanza proprio di un esponente del Consiglio circoscrizionale, Francesco Mucciardi.

“Esprimo la mia solidarietà umana a tutti questi gruppi sfrattati o senza tetto, in condizioni economiche precarie e di emergenza che, lo scorso sabato 24 giugno, hanno occupato la vecchia sede comunale dell’Associazione “Anffas” a Giostra/Ritiro, nella salita per “Casa Nostra” a Tremonti, abbandonata ormai da oltre tre anni e rifiutata da tutti, dopo l’incidente mortale accorso ad uno dei ragazzi disabili seguiti dalla vecchia associazione, e ribattezzata per l’occasione “Bougainville Occupata”, per la presenza della caratteristica pianta fiorita.

“Oltre che per rispondere ai bisogni abitativi contingenti ed emergenziali delle 6 famiglie senza casa – ribadisce Mucciardi -, è un’iniziativa nata anche per avviare un percorso di riqualificazione tecnica seria di un edificio comunale abbandonato, per restituirlo al territorio, lasciando gli spazi verdi circostanti aperti alla fruizione pubblica, invitando gli abitanti del V Quartiere, i loro figli e le Associazioni interessate a frequentarli come un “parco”, viverli ed a collaborare per dare vita insieme ad un Orto Sociale ed ad un Gattile Pubblico Autogestito”.

In particolare domani 30 giugno, il progetto verrà presentato alla cittadinanza e agli organi di informazione nel corso di una giornata che prevede una conferenza stampa, un’assemblea pubblica ed una cena preparata dagli abitanti che inaugura una cassa di resistenza per autofinanziare l’Autorecupero e l’autogestione della “Bougainville”.

“Non trattasi di occupazione di una casa popolare o di appartamenti privati, bensì di autorecupero ed autogestione da parte di 6 nuclei familiari senza casa di un bene pubblico abbandonato da anni, appellandosi a leggi nazionali esistenti che vanno però purtroppo ancora calate nelle realtà locali”.

“Il mio auspicio quindi è che, ancora una volta, un’azione di disobbedienza civile possa imporre all’attenzione del dibattito politico ed all’agenda delle Istituzioni Comunali e Regionali il tema generale, portato avanti anche dal Sindacato “Unione Inquilini”, del riutilizzo dei beni pubblici in disuso e della loro restituzione alla collettività attraverso lo strumento dell’autogestione collettiva. Questo fine ha un livello di legittimazione politica ed etica tale che, chiunque ricopra ruoli istituzionali, non può e non deve ignorare”.